Pointe Noire 29 settembre
Carissimi tutti,
forse quando ci leggerete noi saremo in volo
sempre che domani mattina riusciamo a postare queste parole.
Oggi doveva essere una giornata tranquilla e
senza problemi e in parte così è stato ma comunque molto piena per le ultime
cose da fare e per essere sicuri di poter partire tranquilli.
Alle nove eravamo già dagli uffici di Bolloré
per portare ancora documenti per la spedizione e soprattutto per sapere il
prezzo che sembrava dover essere molto più alto del previsto. Invece prezzo
ottimo e documenti a posto.
Lasciamo gli uffici sereni non dopo aver
stupito il capo responsabile dicendo che eravamo due sacerdoti con quattro
amici.
Abbiamo cercato un ufficio per il cambio,
passati dalla compagnia aerea che ci porterà a casa per essere sicuri del
nostro biglietto e siamo tornati da Giovanni e Maurilio che erano
tranquillamente al bar del piccolo hotel dove siamo.
Ordiniamo il pranzo dicendo di fare in fretta
perché aspettiamo una chiamata telefonica e dobbiamo andare ancora al porto per
consegnare le moto. La tranquillità africana impiega un’ora e mezza a preparare
e quando ci dobbiamo mettere a tavola ci chiamano dal porto e ci chiedono di
far veloci perché la dogana vuole vedere le moto e chiude alle 14. Un po’ di
apprensione, carichiamo e corriamo al porto arrivando in orario ma non trovando
il tipo che ci doveva attendere. Dalla dogana escono i grandi con le macchine e
per un attimo abbiamo timore di non riuscire a finire le pratiche invece
ritrovato il nostro responsabile spiegando la situazione otteniamo in un tempo
accettabile le autorizzazioni per entrare in porto e lasciare le moto. Partiamo
condotti dal personale di Bolloré pensando che tutto sia facile e invece… per
due volte ci fanno tornare indietro perché la polizia portuale pianta grane. Ci
tornano in mente le scene di Kinshasa… Assistiamo a una terribile scena di corruzione,
il poliziotto non sapeva che capivamo il francese così sentiamo tutto! Ma alla
fine la calma dei nostri accompagnatori e un voltafaccia penoso del poliziotto
“unto” entriamo nel magazzino accolti con professionalità e attenzione.
Prepariamo le moto e discutiamo dell’accaduto, immagine davvero triste per
tutti ma ordinaria non solo in questo porto. La cosa ci permette di ascoltare
della situazione locale e della fatica a lavorare onestamente col sistema.
Usciti dal porto decidiamo di passare a
salutare i salesiani che abbiamo conosciuto ieri. Siamo accolti da una musica
assordante che scopriamo essere una campagna di evangelizzazione cattolica che
ci fa ricordare nel modo di fare, gridare e pregare, la chiesa pentecostale
conosciuta a Kinshasa! Ne parliamo con padre Alcide, salesiano italiano che ci
accoglie e ci presenta il loro lavoro. Ascoltiamo volentieri i suoi racconti,
della storia del paese, della situazione della città, della chiesa. Ombre e
alcune luci che fanno guardare il futuro con un po’ di speranza.
Ci salutiamo e riprendiamo i taxi locali che
ormai abbiamo cominciato a conoscere. Chiacchierando con gli autisti si
scoprono tante cose di questo paese e soprattutto la fatica ad accettare una
situazione che arricchisce sempre solo qualcuno. Ci impressiona quanto Eni e Total
siano onnipresenti e quasi onnipotenti.
Bello comunque finire la giornata coi racconti e col sorriso di Padre Alcide col quale
scopriamo conoscenze comuni. Per Maurilio è il ritorno ai luoghi di formazione…
Fatta cena con il pasto che oggi avevamo ordinato
ma non mangiato ora andiamo a nanna, domani alle 9 ci sposteremo all’aeroporto
per il rientro!
Quanta gratitudine in cuore per il vissuto e
soprattutto per le persone incontrate, per tutti quelli che ci hanno accolto e
ci hanno fatto sentire bene in questa terra che amiamo. Spesso anche in questo
viaggio abbiamo sperimentato che alla fine i problemi si risolvono anche se
all’ultimo minuto o semplicemente aspettando e accettando ritmi che non sono
certamente nostri.
Il buon Dio ha vegliato su di noi e tutti ne
siamo grati, grati anche a quelli che ci hanno portato nei loro cuori da
lontano partecipando nella gioia e pieni di apprensione nei momenti più
delicati rendendosi così vicini ad ognuno di noi.
Grazie un abbraccio a tutti
la pace dei guerrieri |
finalmente le moto a destinazione |
no comment |
e si esce come gli scarticatori di porto |
Padre Alcide dei salesiani |
in ricordo dei bei tempi andati... per don Bianchi |
ultima cena |
con voi ,ringraziamo il Signore della sua providente protezione e grazie a voi per permetterci di accompagnarvi ogni giorno così,saluti a ciascuno con un forte abbraccio e anche alla mamma quando sarete a casa la minizia dal fin del mondo che poi cosí piccolo
RispondiEliminaVi aspettiamo!!!!
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