Carissimi tutti
Solo due righe dopo una giornata che doveva essere
tranquilla e di è rivelata invece lunga e impegnativa.
Partiti da Durban alle 10 dopo aver salutato padre
Christopher che è stato un po’ il nostro angelo custode al punto che ci ha
accompagnato fuori della città fino a dove sarebbe stato difficile sbagliare
strada.
Nel primo tratto di strada la pioggia ha reso il tragitto un
po’ più impegnativo. Una volta lasciato il mare per l’entroterra, invece, ha
cominciato a fare freddo fino a scendere a 9,5 gradi. Per noi che credevamo
comunque di viaggiare con 18-20 gradi è stata una sorpresa.
All’una avevamo fatto 250 km su delle strade molto belle e
scorrevoli tra paesaggi che ricordavano la Francia centrale per le piantagioni
di pini. Unica differenza era che i pini erano alternati a piantagioni di
eucalipti. Immense distese di eucalipti alternati a pini.
Mangiato pranzo è cominciato un po’ l’odissea. Prima la
strada bloccata, forse per un incidente, che ci obbligava a tornare indietro e
cercare un’alternativa che si rivelava alla fine più lunga di 100 km dal
previsto. Dovendo cambiare strada e prendendo strade secondarie, il manto
stradale ha cominciato ad avere qualche problema e come si sa, meglio una buca
sullo sterrato che nell’asfalto. Infatti, colpa anche la visibilità precaria
per l’imbrunire in una discesa Ramon (Paolo) prendeva una buca non segnalata e ammaccava
il cerchio davanti alla moto e stallonava il tubeless con conseguente ruota a
terra.
Le lezioni prese nel garage dovevano essere messe in
pratica. Al chiarore dei fanali della macchina abbiamo smontato la ruota e
messo una camera d’aria alla ruota di Ramon. Tutto in neanche troppo tempo. Il
fatto è che ci aspettavano; quindi manda un sms per il ritardo e arriviamo a
Umtata che è sera fonda. Per trovare il B&B chiediamo aiuto alla polizia
che gentilmente ci accompagna fino davanti alla porta dopo diversi giri per la
città. Tutto finisce bene.
Siamo ancora usciti per mangiare qualcosa e soprattutto
brindare più che alla prima giornata di viaggio alla nascita di Jacopo il
secondo nipote di Dino e Beatrice. Il calore della festa è stato così
contagioso che alla fine anche una ragazza voleva associarsi alla nostra festa.
La nostra poco calorosa accoglienza causa la nostra scarsa padronanza della
lingua locale e soprattutto del suo tasso alcolico, ci ha permesso di rientrare
presto.
Adesso andiamo a dormire. A domani.
Un abbraccio a tutti e soprattutto a Jacopo, Arturo, mamma e
papà e nonna Beatrice da parte di nonno Dino e da tutti noi
Si carica e si saluta. La partenza |
Non è che anche gli autocarri ci superano ma qui si viaggia a sinistra |
Paesaggio dell'entroterra sudafricano |
Tanti sui bordi della strada. Anche loro al freddo |
pit-stop. chi si arrangia mangia |
È così siete finalmente partiti !!!! Non sarà certo una ruota da aggiustare il primo giorno che vi raffredda il cuore!!
RispondiEliminaGrazie dei bei racconti. Ci emozioniamo anche noi a distanza di migliaia di km leggendo i vostri scritti ma soprattutto le emozioni che passano dalle vostre parole. E le foto ci regalano dei pezzi di quello che i vostri occhi vedono.
Grazie