venerdì 4 settembre 2015

Umtata 4 settembre 2015



Carissimi tutti

Solo due righe dopo una giornata che doveva essere tranquilla e di è rivelata invece lunga e impegnativa.
Partiti da Durban alle 10 dopo aver salutato padre Christopher che è stato un po’ il nostro angelo custode al punto che ci ha accompagnato fuori della città fino a dove sarebbe stato difficile sbagliare strada.
Nel primo tratto di strada la pioggia ha reso il tragitto un po’ più impegnativo. Una volta lasciato il mare per l’entroterra, invece, ha cominciato a fare freddo fino a scendere a 9,5 gradi. Per noi che credevamo comunque di viaggiare con 18-20 gradi è stata una sorpresa.
All’una avevamo fatto 250 km su delle strade molto belle e scorrevoli tra paesaggi che ricordavano la Francia centrale per le piantagioni di pini. Unica differenza era che i pini erano alternati a piantagioni di eucalipti. Immense distese di eucalipti alternati a pini.
Mangiato pranzo è cominciato un po’ l’odissea. Prima la strada bloccata, forse per un incidente, che ci obbligava a tornare indietro e cercare un’alternativa che si rivelava alla fine più lunga di 100 km dal previsto. Dovendo cambiare strada e prendendo strade secondarie, il manto stradale ha cominciato ad avere qualche problema e come si sa, meglio una buca sullo sterrato che nell’asfalto. Infatti, colpa anche la visibilità precaria per l’imbrunire in una discesa Ramon (Paolo) prendeva una buca non segnalata e ammaccava il cerchio davanti alla moto e stallonava il tubeless con conseguente ruota a terra.
Le lezioni prese nel garage dovevano essere messe in pratica. Al chiarore dei fanali della macchina abbiamo smontato la ruota e messo una camera d’aria alla ruota di Ramon. Tutto in neanche troppo tempo. Il fatto è che ci aspettavano; quindi manda un sms per il ritardo e arriviamo a Umtata che è sera fonda. Per trovare il B&B chiediamo aiuto alla polizia che gentilmente ci accompagna fino davanti alla porta dopo diversi giri per la città. Tutto finisce bene.
Siamo ancora usciti per mangiare qualcosa e soprattutto brindare più che alla prima giornata di viaggio alla nascita di Jacopo il secondo nipote di Dino e Beatrice. Il calore della festa è stato così contagioso che alla fine anche una ragazza voleva associarsi alla nostra festa. La nostra poco calorosa accoglienza causa la nostra scarsa padronanza della lingua locale e soprattutto del suo tasso alcolico, ci ha permesso di rientrare presto.
Adesso andiamo a dormire. A domani.
Un abbraccio a tutti e soprattutto a Jacopo, Arturo, mamma e papà e nonna Beatrice da parte di nonno Dino e da tutti noi

Si carica e si saluta. La partenza

Non è che anche gli autocarri ci superano ma qui si viaggia a sinistra

Paesaggio dell'entroterra sudafricano

Tanti sui bordi della strada. Anche loro al freddo

pit-stop. chi si arrangia mangia



1 commento:

  1. È così siete finalmente partiti !!!! Non sarà certo una ruota da aggiustare il primo giorno che vi raffredda il cuore!!
    Grazie dei bei racconti. Ci emozioniamo anche noi a distanza di migliaia di km leggendo i vostri scritti ma soprattutto le emozioni che passano dalle vostre parole. E le foto ci regalano dei pezzi di quello che i vostri occhi vedono.
    Grazie

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