giovedì 10 settembre 2015



Carissimi tutti

Ultima sera in Sudafrica.
Sta mattina siamo partiti da Città del Capo prima delle otto per non pagare ulteriormente il parcheggio dei mezzi e sperando anche in questo modo di essere più veloci in uscita dalla città. Il traffico era a tratti abbastanza intenso visto l’orario dell’apertura degli uffici. La temperatura era invernale e ci ha accompagnato fino a destinazione.
Appena usciti da Città del Capo e lasciato alle spalle le case e i capannoni della città, ci siamo inoltrati nella campagna delle grandi distese di grano e di colza. A metà tragitto abbiamo attraversato la valle del vino con immense vigneti da dove arrivano i migliori vini sudafricani insieme a quelli della Città del Capo. Abbiamo viaggiato per diversi km vedendo vigneti a perdita d’occhio per tutta la vasta valle.
Dopo questo il paesaggio è cambiato immediatamente e siamo entrati nel nulla più totale. La strada si è inoltrata in un paesaggio dove non c’era che qualche cespuglio di piante grasse. I paesi si sono diradati sempre di più e quelli incontrati sembravano essere la rappresentazione di villaggi fantasma. Tante volte ci siamo chiesti di che cosa si potesse vivere in questi posti.
Arrivati nel lodge che avevamo prenato ieri sera con l’aiuto di una ragazza congolese ospite della Scalabrini house, ci è sembrato di essere arrivati alla fine del mondo. Pochissime case sparse nel nulla più totale. L’unica cosa che ha attirato al nostra attenzione è stata la presenza di grandi blocchi di granito vicini alla ferrovia che qui finisce quasi a voler dire che oltre non c’è più niente. Molto probabilmente nelle vicinanze ci deve essere una cava, ma non abbiamo capito dove si trovasse.
La casa dove alloggiamo sembra un po’ la casa delle bambole, con una signora anziana molto gentile, ma che non si capisce molto che lingua parli. Ieri sera avevamo parlato con un certo John che lei cita sovente e sembra abiti nelle stanze vicine, ma non siamo ancora riusciti a vederlo al punto che è diventato un po’ un ritornello divertente tra noi. Non abbiamo neanche ancora capito se avremo la possibilità di accedere alla linea internet. Il computer sente una rete, ma non avendo la password diventa impossibile collegarsi. Peccato, speriamo domani.
Domani dovremmo arrivare alla frontiera e passarla in modo da poter dormire già in Namibia. Speriamo che tutto proceda per il meglio. Le frontiere africane sono sempre un’incognita.
Adesso andiamo a dormire sperando di non avere troppo freddo. In questi giorni possiamo dire non aver mai avuto caldo.
Un abbraccio a tutti


la ferrovia finisce qui poi... il nulla

vigneti e tanti agrumi

pausa pranzo

una cavalletta del milan...

ancora terreno strappato al deserto

e poi la strada

e ancora strada

personaggi...

Luca il filosofo

guadrate dove siamo finiti e che televisione!

noi torniamo a piedi

meraviglie dalla polvere

vecchi ricordi mirafiori

cena a lume di candela

25 anni di matrimonio e dormire vestiti sotto lo sguardo del cognato!

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