Sumbe 16 settembre 2015
Carissimi tutti,
che meraviglia questa accoglienza a Sumbe… E dire che siamo
arrivati un con un giorno in anticipo senza riuscire ad avvertire! Dopo la
curiosità nel vedere moto così grandi guidate da due preti diventa normale cercare
di raccontare la propria storia e la storia di questa terra. Siamo in un posto
bellissimo con sguardo mare, i portoghesi avevano scelto bene il luogo per
costruire una casa diocesana.
Il clima è tipicamente africano e così l’arredamento e la
gestione delle cose ma l’accoglienza va ben oltre i limiti del posto. Tanti
sacerdoti giovani e parecchi che hanno studiato a Roma e quindi sanno bene
l’italiano.
Ma cominciamo dall’inizio: abbiamo cominciato con la messa nel
convento delle clarisse celebrata da un cappuccino italiano, padre Giorgio qui
dal 1970. Ci ha raccontato un po’ della sua storia e della storia di questo
paese martoriato dalla guerra ma poi anche in grande ripresa. La chiesa è stata
davvero testimone che sa pagare la propria fedeltà.
Ci siamo messi per strada dopo aver salutato le suore e
mangiato un’ottima colazione. Sapevamo di una tappa lunga ma non pensavamo di
impiegare un’ora per uscire dalla città: che caos! Preso lo slancio abbiamo poi
percorso 300km in luoghi veramente piacevoli, forse la parte più bella di tutto
il nostro viaggio, colline, sali scendi e strada abbastanza buona verso
l’oceano.
Arrivati all’oceano abbiamo preso la strada della costa,
molto trafficata ma anche l’unica che sale verso Sumbe e la capitale Luanda.
Attraversare Lobito e rimettersi verso nord è stato un po’ complicato anche
perché l’Angola è un terreno collinoso che poi di colpo scende al mare. La
strada che abbiamo percorso ci hanno detto che è una delle più vecchie del
paese. Abbastanza stretta ma ancora abbastanza buona. (In Cameroun avessimo
avuto delle strade così!)
Poi l’arrivo stanchi ma abbastanza preso qui a Sumbe. La
cattedrale costruita nel 1966 da una famiglia portoghese della città è
affacciata all’oceano e noi siamo arrivati perfettamente al tramonto,
bellissimo. Una corale stava provando all’aperto e ci siamo fermati a gustare
il calore delle loro voci. Poi un corista ci ha accompagnato alla curia dove ci
aspettavano per domani ma in poco tempo tutto si è risolto con sorrisi e tanti
benvenuto. Abbiamo mangiato con un gruppo di preti, due vivono col vescovo e
altri si sono aggiunti ma si vede che per loro è normale stare insieme in
questo luogo, anche questo ci ha fatto pensare.
Ora tutti sono a nanna solo Claudio e Luca stanno ancora
chiacchierando con p. Enrique che pur conoscendo poco l’italiano ha una gran
voglia di raccontare e chiedere. Ha raccontato del tempo del comunismo, della
guerra e delle sue esperienze pastorali nelle periferie di Luanda.
Domani tappa più breve fino alla capitale che ci hanno detto
essere un caos generale ed è buono entrarvi verso mezzogiorno. Aspettiamo
l’indirizzo da Guillaume così dovremmo almeno sapere dove dobbiamo andare.
Saremo ospiti degli Oblati come a Durban poi di lì ci avvicineremo al confine
col Congo.
Avanziamo pian piano anche oggi è stata un buona giornata
con imprevisti e tante sorprese buone, grazie a chi ci ricorda e ci segue. In
questo momento non c’è internet e spediremo domani mattina…
Un abbraccio a tutti
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La messa con le clarisse |
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Foto con p. Giorgio |
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la povertà |
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On se debrouille |
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Bus collettivo |
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la bellezza del viaggiare |
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Pranzo è sevito |
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Conigli in vendita |
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Bellezze semplic |
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Luca che scalpita |
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Il mondo sulla testa delle donne... |
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tenerezza seraale |
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tramonto sull'oceano |
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Sono pazzi questi italiani! |
Belli i vostri racconti e bellissimi i paesaggi che condividete con noi. Vi chiediamo un favore però: la prossima volta che trovate una corale che fa le prove tirate diritto, non fermatevi, altrimenti vi abituate troppo bene e quando tra quindici giorni avrete la compagnia della nostra cantoria che prova dopo cena, rischiate di essere pervasi dalla malinconia!!!
RispondiEliminaBuon proseguimento!! Elisa