Carissimi tutti
Non sarà facile raccontare ciò che abbiamo vissuto questo
pomeriggio rendendo visita alla missione del quartiere di Makala, ma andiamo
per ordine.
Stamattina appena dopo colazione non avendo nessuna notizia
da Brazzaville ci eravamo messi d’accordo sull’anticipare il passaggio del
fiume Congo per poter essere a Pointe Noire un giorno prima per poter cercare
uno spedizioniere per imbarcare le moto. Stavamo andando verso il porto per
cominciare le formalità del passaggio, quando GianLuca Garzino ci ha inviato un
messaggio per dirci che aveva telefonato a Bolloré (azienda leader nella
logistica in Africa) per confermare il nostro arrivo e la partenza delle nostro
moto nella prossima settimana. La cosa ci ha messo di buon umore perché questo
ci dà la possibilità di rimanere una giorno in più qui dalle suore a Kinshasa.
Al porto è stato un bagno di Africa nel bene e nel male. Il
bene è che comunque tutto si può fare, anche caricare tre moto come le nostre
su dei motoscafi facendole passare nei corridoi dove di solito passano solo i
passeggeri e salire e scendere delle scale. Il male sta nel fatto che ogni
ufficio cerca di trovare il modo di estorcere un po’ di soldi come per esempio
50 dollari per moto per la loro disinfestazione. È vero che son sporche ma a
quel prezzo vogliamo vedere come ce le tirano a lucido!
Comunque dovremmo aver già espletato quasi tutte le
formalità e sabato dovremmo, dopo il lavaggio-disinfestazione delle moto,
riuscire a passare il fiume. Ci hanno detto in 10 minuti al massimo saremmo a
Brazzaville. Viste le imbarcazioni, speriamo di non finire a bagno. Non ci sono
coccodrilli in questo tratto, ma non ci piacerebbe proprio farci il fiume a
nuoto e vedere le moto colare a picco. Ma vi racconteremo in seguito.
Nel pomeriggio siamo andati a rendere visita alla missione
delle suore che si trova nel quartiere di Makala. Ci avevano preavvisato che la
strada per corta che fosse sarebbe stato molto brutta, ma non credevamo tanto e
soprattutto che la difficoltà della strada fosse soprattutto dovuta al fatto
che essa passa in ciò che una volta era la strada ma adesso è un fosso che a
tratti è più basso delle case di almeno 2 metri pieno di rifiuti con le fogne a
cielo aperto e con una concentrazione di persone da far venire i brividi.
Abbiamo già fatto tanti viaggi in Africa e visti posti molto poveri, ma come
questo non ci era mai capitato.
Le suore giuseppine vennero nel quartiere negli anni ’70 e
costruirono, insieme alla loro casa, un dispensario che prima in poche e poi in
sale più numerose è diventato nel tempo un centro molto grande con una
maternità che è l’ancora di salvataggio per tantissime mamme e bambini che
nascono in questo posto. La loro casa e il dispensario è veramente un’isola di
paradiso all’interno di un oceano di povertà e miseria. Il lavoro delle suore è
meraviglioso e ci ha colpito molto oltre la loro dedizione, la loro gioia nel
farci vedere ciò che si riesce a fare pur nella mancanza di mezzi. La loro
presenza nel quartiere è una vera perla di amore e servizio che ci ha toccato in
profondità. La nostra visita le ha riempite di gioia e ci hanno anche dato il
gelato tanto era grande la loro felicità nel vederci lì da loro.
Il viaggio nel quartiere di andata e ritorno è
indescrivibile. Neanche un video riuscirebbe a descrivere ciò che abbiamo
visto. Sicuramente rimarrà nei nostri cuore sia la miseria di quel quartiere,
sia il significato della presenza delle suore al suo interno. Grande speranza
in un paese che ne è così assetato.
Domani ci riposiamo e prepariamo i bagagli per il passaggio
di sabato. Dovremmo anche scegliere cosa lasciare e cosa portare a casa.
Notizia dell’ultima ora: dovremmo aver trovato chi porterà i
tre autisti della macchina da Brazzaville a Pointe Noire. Bella notizia che ci
fa dormire un po’ più tranquilli.
Un abbraccio e buona notte a tutti
Speriamo che il battello non sia come questi |
L'ultimo investimento di Dino in onore di sua moglie |
Foto di gruppo alla missione di Makala |
no comment! e questo è uno dei tratti più belli |
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