martedì 15 febbraio 2011

chiusura? forse solo un arrivederci

«Sentire i propri legami con la terra, il proprio amore per alcuni uomini, sapere che c’è sempre un luogo in cui il cuore troverà la sua armonia, ecco già molte certezze per una sola vita umana. Senza dubbio ciò non basta. Ma in certi istanti tutto aspira a questa patria dell’anima. “Si è laggiù che dobbiamo tornare”» (Camus A., Nozze, Milano 1987, 80)

Carissimi tutti,
questa mattina abbiamo fatto mente locale dei lunedì passati in viaggio e con estrema facilità si ritorna ad ogni giorno vissuto. Partenza da Savona nell’acqua, verso la capitale della Mauritania in pieno deserto, verso Tanguieta nell’ospedale italiano, a casa a Mora, sulla dura pista verso Garoua Bulai. Riaffiorano persone luoghi, rumori profumi si rivive il viaggio e si vivono le parole di Camus che per noi valgono per questi luoghi: la valle e per il nord Cameroun: Mora quasi che dove ci sono persone amate con le quali si è condiviso vita ci sia sempre casa e una ragione per restare, andare, ritornare. Il viaggio ci ha fatto gustare in profondo la bellezza dell'essere Chiesa. Non quella ufficiale di cui tante volte soffriamo la lentezza e la pesantezza, ma quella che vive accanto agli uomini e che ci ha fatto sentire a casa in ogni posto in cui siamo passati, che ci ha dato modo di condividere in profondità la vita con le sue fatiche e speranze. Questo è il bello e la grandezza della Chiesa fondata sullo stupore di tante persone che danno la vita per annunciare Gesù Cristo. Quante volte ci siamo detti: "Qui solo la fede e la preghiera profonda può essere sostegno per una vita". Ora il vissuto scende nel profondo ed insieme si rivive poco a poco. Ci mancano Dino e papà, il quotidiano vissuto lega nel profondo e ne fa sentire la mancanza, mancano i km e le persone sulla strada, ci sostengono gli inaspettati segni di accoglienza vissuti in questo fine settimana, segno di un affetto profondo e vero. Non possiamo che essere grati di tutto questo, affetto non meritato. Ieri ci han telefonato nuovamente le suore di Mora a ricordare insieme il tempo vissuto, segno importante per noi così come la telefonata di René arrivato bene a destinazione.
Ci rendiamo conto della bellezza, del dono di questo viaggio, speriamo di saper condividere con la vita il tanto ricevuto. 

P.S. Un grazie particolare a tutti coloro che hanno reso possibile questo viaggio. Vogliamo ricordare coloro che fin dall'inizio ci hanno incoraggiato nel pensarlo, nel realizzarlo: papà e Dino che immediatamente e in modo entusiasta si sono dati disponibili, don Tonio Audisio che ci ha incoraggiato fin dall'inizio, Lino che inviandoci il Link del Taurinorum Travel Team ha fatto sì che il sogno potesse diventare realtà, Ludovico del Taurinorum che ci ha dato consigli preziosi. E poi grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto e accompagnato. Grazie anche a Franco Giolitti e a Caterina sua moglie che hanno avuto l'idea e realizzato questo bellissimo Blog che ci ha dato la possibilità di condividere con tutti il nostro viaggio.
Il viaggio continuerà con alcuni progetti che sono partiti e che forse partiranno proprio nei luoghi dove siamo passati. Un esempio: con i soldi che abbiamo raccolto per l'auto e che erano in più, si è finanziato la costruzione di aule alla scuola di Mora. Per l'anno prossimo sono tranquille e partiranno con due prime classi. Ieri è passato un dottore di Canelli che porterà dei medicinali e un'ambulanza in Mauritania proprio dove siamo passati noi e cercherà una collaborazione con le suore che lavorano a Nouadhibou. Tutte piccole cose che si mettono in cantiere e chissà cosa altre cose potranno realizzarsi. 
Grazie anche a Mario Colmo e all'Associazione "I sogni dei bambini".
Ogni tanto aggiorneremo ancora con notizie dei luoghi che abbiamo attraversato e dei progetti che sono partiti.
Un abbraccio e arrivederci a tutti

venerdì 11 febbraio 2011

Ritorno a Sampeyre

Carissimi tutti

non sembra vero ma siamo a casa a Sampeyre. Dopo essere partiti dalla Procure des Missions alle 9 ieri sera siamo arrivati a Malpensa alle 15.35 in perfetto orario e a Sampeyre alle 19.30. Siamo molto stanchi e domani ci aspetta una giornata lavorativa. Ma che bello essere accolti a Sampeyre da tutti voi. meno male che c'era tanta gente e tutti che volevano che raccontassimo altrimenti ci saremmo commossi tutti e quattro e qualche lacrima sarebbe scesa. Grazie di questo farci sentire sempre di più a casa qui a Sampeyre. Grazie alle nostre famiglie che ci hanno accolto con così tanto affetto sapendoci condividere anche con gli altri. Grazie a Paolo, Aldo e Sergio venuti su da Fossano a rappresentare l'equipe. Grazie a tutti, siete proprio la nostra famiglia ed è stato bello portarvi con noi in questo fantastco viaggio.
Abbiamo già tracciato sulla grande cartina dell'Africa che abbiamo in casa il tragitto. Naturale dirci: "Bellissimo e incredibile".
Un grazie ancora a tutti e un abbraccio speciale. scriveremo ancora domani le emozioni del rientro.
Aspettando l'aereo a Douala

Il riposo dei guerrieri

Italia. Si vedono le case di casa
Buona notte

giovedì 10 febbraio 2011

ultimo giorno


giovedì 10 febbraio 2011

“Qui finisce l’avventura del signor Bonaventura”. Così Dino oggi ha continuato a dire. Non sembra vero ma è proprio così. Sta notte alle 3 partiamo lasciando l’Africa. Cambieremo ancora di aereo a Casablanca e arriveremo domani alle 15.30 a Malpensa. Stiamo bevendo una birra dopo aver fatto l’ultimo bagno in piscina e preparato i bagagli. Sta mattina abbiamo fatto quattro passi per acquistare gli ultimi regali per i nipoti. Ovviamente maglie del Cameroun e vestiti tipici del luogo. Come in ogni città il bello è passeggiare, camminare nelle sue strade. È lì che si sente il clima e si gusta fino in fondo il calore e il modo di fare della gente. Ci ha colpito, come anche in altre città che abbiamo visitato come tutti facciano sempre qualcosa per legare il pranzo con la cena. Tutti vendono qualcosa, chi in modo più organizzano chi semplicemente con un piccolo banchetto lungo la strada o addirittura semplicemente portando sulla testa ciò che si ha da vendere. Tutto qui in africa si muove dal mattino presto fino alla sera tardi. Non si capisce bene dove tutta questa gente vada, ma comunque ci si muove. L’Africa è sempre in movimento.
Con il nodo in gola abbiamo preparato i bagagli pensando a ciò che abbiamo vissuto e il cuore come sempre è pieno di gratitudine. Ci sarebbe voluto proprio poco perché il viaggio da bellissimo diventasse un inferno, ma ogni cosa è stata un po’ come un tassello che si è incastrato con l’altro grazie all’aiuto di tante persone. Non abbiamo avuto nulla che è andato storto, non una malattia, non una foratura, non un problema tecnico o meccanico con le moto, siamo stati bene sempre gustando fino in fondo la frutta e il cibo trovato dove siamo passati. Quanto tempo ci vorrà per poter lasciare che tutte queste cose si sedimentino e diventino parole e sensazioni da comunicare, ma sarà bello trovare il modo di condividere con il tempo tutto ciò che è stato anche a livello semplicemente motociclistico. Per ora ci gustiamo l’ultimo pasto africano e poi ci sposteremo all’aeroporto per poter aspettare l’ora dell’imbarco. Speriamo che ci sia l’aereo. Questa eventualità non è così imprevista qui in Africa.
Domani Marco (nostro fratello) ci verrà a prendere a Milano. Che bello e che regalo. Arriveremo con l’abbigliamento super estivo e quindi il rientro rischierà d’essere più traumatico del previsto. Vedremo. Vi racconteremo ancora per l’ultima volta via web prima di parlare a tu per tu.
Un abbraccio a tutti.

P.S per Loris e Emanuela: tante volte abbiamo pensato a ciò che ci avete detto: "Ricordati di arrivare a Douala".
P.S. Per Fiorella di Sampeyre. Per favore accendi domani mattina il riscandamento da sotto così dormiamo al caldo. Grazie
ultimi acquisti a Douala

Nel centro della città si trovano anche camion così

La birra è d'obbligo e Denis ce le offre con piacere

Dopo tanti giorni per il rientro si cerca di rifarsi l'immagine

mercoledì 9 febbraio 2011

9 febbraio

Carissimi tutti,
oggi giornata di burocrazia per le moto e di incontri con missionari e gente di passaggio qui alla procure des missions. Riceviamo la telefonata per l’imbarco e un pick-up viene a prenderci, attraversiamo verso il porto la città e arriviamo a un grande deposito. Che mondo il porto e un porto africano. Poche formalità con un francese responsabile che ci accoglie bene forse anche perché diciamo di essere amici di Gianluca che già ha telefonato e spiegato tutto. Dopo le scartoffie prepariamo le moto, le carichiamo di tutti i pezzi di ricambio che qui non servirebbero a nessuno e che non abbiamo usato, ci mettiamo sopra di tutto, imballiamo e… le salutiamo, ripartiamo un po’ spaesati, non sappiamo più cosa significa viaggiare in macchina. I caschi li regaliamo a due sacerdoti che usano parecchio la moto e che conosciamo, Rene consegnerà tutto alle suore di Mora che penseranno alla distribuzione.
Nel pomeriggio dopo lunghe chiacchierate con monaci e sacerdoti francesi ci facciamo portare all’agenzia della Maroc airline per il volo, tutto ok, è confermato e siamo sulla lista, anche questo tassello sembra funzionare bene, verificheremo domani notte. La cosa ci dà la possibilità di viaggiare per Douala su una macchina che neanche il peggior sfasciacarrozze oserebbe chiamare macchina ma ci porta ovunque nel caos più totale della città. Un bagno di africa anche questa, rimpiangiamo un po’ la libertà delle moto ma sorridiamo facendo commenti tra di noi e scucendo ogni tanto qualche commento dall’autista locale.
Ora non ci resta che attendere, tra piscina, letture, incontri, cappella etc. Raccogliamo spesso ricordi e fatichiamo a star da soli. Papà se potesse sarebbe già partito a piedi, non è proprio fatto per le attese africane ma ci ridiamo sopra. Dino legge la guida del cameroun e ride spesso commentando: “qui dicono di non fare mai come abbiamo fatto noi e hanno ragione in quello che scrivono ma… è stato bellissimo!” IL responsabile olandese della casa ci ha preso nelle grazie e spesso si ferma a chiacchierare con noi, figura semplice e simpatica adatta in questo porto di mare così utile ai missionari.  
Ancora una piccola cosa, questa mattina dopo una buona notte abbiamo partecipato alla messa nella cappella, c’erano circa 150 persone che prima di andare al lavoro viene alla messa. Bella cosa, tutti adulti giovani. Ci colpiva anche il livello della gente, molto alto arrivati in moto e in macchina segno che sono funzionari o impiegati. Insieme una chiesa abbastanza tradizionalista come ci avevano detto del sud cameroun ma certamente una chiesa viva, animata con voci molto calde nel canto e molto diverse dal nord ben più povero e in cui il canto in realtà è solo ritmo e danza.
Salutiamo Rene che domani rientra presto, peccato vederlo partire solo, bello il tratto di strada fatto insieme. Gli abbiamo lasciato le ultime cose e un po’ di soldi per comprare un pagne (vestito) per sua moglie. Dev’essere buona se ha un marito così!
Ora proviamo a riposare domani si attende, se riusciamo andiamo al mercato oppure gustiamo la tranquillità del posto. Dimenticavamo, Douala è una delle città più umide al mondo, temperatura sempre oltre i 30° con tassi di umidità costantemente oltre il 60 per cento. Si suda solo a respirare…
Un abbraccio a tutti buona notte







martedì 8 febbraio 2011

Douala 8 febbraio

martedì 8 febbraio 2011

Siamo arrivati a Douala termine africano del nostro viaggio.
Partiti da Bertoua sta mattina alle 6.30 abbiamo attraversato il Cameroun da est a ovest fino a Douala: 570 km di buon asfalto tranne i primi 50 km di pista con un po’ di fango iniziale. Le moto sono luride come non mai. Chissà se riusciremo a togliere tutta la polvere che le si è incollata addosso. Alloggiamo alla Procure de Mission, una casa tenuta dalla congregazione dello Spirito Santo vicina al porto. Appena arrivati prima ancora di salutare e di chiedere le chiavi della stanza, ci siamo abbracciati. Eravamo all’ultima meta africana. Ci voleva una birra per festeggiare il momento e così è stato. Posati i bagagli ci siamo buttati in acqua. Luca era dalla vista dell’oceano in Marocco che attendeva questo momento. Tranne Giovanni che ha preferito fare la doccia e poi il bucato, gli altri abbiamo tutti apprezzato il relax di una nuotatina. Non sembra ancora vero.
Immediatamente la testa è andata a tutti quelli che abbiamo incontrato lungo la strada grazie ai quali abbiamo riprogrammato il nostro viaggiare sempre a partire dai consigli che ci davano. La mano di Dio che ci ha accompagnato ha preso il volto di tante persone che ci hanno non solo pensato, ma pur non conoscendoci ci hanno reso le difficoltà meno faticose.
Il primo colpo di telefono è stato per suor Lucia a Mora e poi alcuni sms ai familiari per dire il buon esito del viaggio. Durante tutto il percorso ci siamo resi conto di quante persone ci abbiano accompagnato, ma adesso il cuore e la mente va a tutti in modo forse un po’ disordinato e non logico, ma con un grande senso di gratitudine.
Il legame che si è creato tra noi è diventato molto profondo e stretto. La condivisione di questo viaggio ci ha reso familiari in tutte le cose che facciamo e pensiamo e di questo possiamo solo dire grazie a ciascuno e al Signore. È stato una grazia e un regalo grande per tutti.
Douala e il sud del Cameroun è veramente un’altra Africa rispetto all’estremo nord dove abbiamo lavorato. Qui l’abbondanza di acqua e il caldo rendono la natura esageratamente florida ed esuberante. Ovunque sulla strada si trovano banane ottime insieme a ananas e altri frutti della terra. Gli alberi che si vedono dalla strada sono altissimi e sui camion che si incontrano si vedono tronchi enormi che fanno immaginare l’altezza degli alberi.
Grazie a Gianluca Garzino anche le formalità per l’imbarco delle moto sembrano più semplici; vedremo domani. Per adesso abbiamo telefonato per dire che siamo già arrivati e vorremmo consegnare le moto al più presto. Anche Maurizio della Esseviaggi ci ha detto che il volo che ci deve portare a casa non è stato annullato quindi dovremmo tornare.
Adesso ci godiamo il riposo e il buon clima di Douala che in questo momento è buono e sembra come estate da noi.
Vi pensiamo e vi abbracciamo tutti










lunedì 7 febbraio 2011

lunedì 7 febbraio


Carissimi tutti,
siamo seduti davanti a una buona birra dopo la giornata più impegnativa del viaggio, 270km di pista (Sampeyre-Milano) in una strada tra le colline di terra rossa. Ci avevano detto che era brutta ma era proprio così. Quante volte gli ammortizzatori delle moto han toccato il fondo, quanti colpi di coda, una piccola caduta a testa quasi da fermo. Non capisco chi ama la pista e poi… la pista bella noi non l’abbiamo mai vista. Dopo 10km sei già stufo e sogni strada bella. Abbiamo ricordato spesso Ugo e Laura, gli “sterro” che sognava. Avresti perso Laura dalla sella tante volte. La macchina guidata da Rene ha dovuto andar più piano e a Garoua Bulai abbiamo aspettato un’ora e mezza. È un buono Rene, calmo, fidato con desiderio di parlare, di raccontare, di chiedere. Una persona fidata mite e saggia, bello viaggiare con lui.
Dopo la pista 260km di bellissima strada e arriviamo a Bertoua. È quasi un sogno, una comunità che ci aspetta, una bellissima cappella. La polvere ci è entrata ovunque, una buona doccia ed ora attendiamo per la cena preparata da due simpatiche e belle francesi, cooperanti qui per un anno. 
le prime foto parlano da sè... Neanche la strada che usciva dal lago di sampeyre non era così. Dedicata a Marco








le nostre tute erano pulite partendo da Mora...

rilassamento ai muscoli...

questa bimba ci porta l'acqua per la doccia talmente siamo sporchi

sei uscito dalla miniera? Due passi per finire...

Certamente il buon Dio ci ha ben accompagnato e sentiamo l’accompagnamento di tanti, domani si parte presto sperando di arrivare a Douala. Come vedete il programma è cambiato ma il programma si fa nel viaggio e le persone incontrate ci hanno spinto al cambiamento perché ciò che avevamo previsto era senza senso secondo la gente di qui, impossibile da realizzare.
Luca spera di poter dopo tanto tempo, fare il bagno nella piscina del centro di accoglienza della diocesi.
Adesso andiamo a dormire contenti di essere arrivati fin qui. A domani e un abbraccio a tutti