mercoledì 4 settembre 2019

Primi giorni di viaggio


Carissimi tutti

Per prima cosa scusateci se non ci siamo più fatti sentire, ma dopo il viaggio durato quasi 24 ore eravamo un po’ cotti. Tra l’altro a Lusaka la corrente elettrica non c’era dato che quest’anno viste le poche piogge il fiume Zambesi è scarso di acqua e quindi la centrale idroelettrica che fornisce la corrente alla capitale funziona a singhiozzo. Quindi, niente corrente, niente internet e come conseguenza, poche comunicazioni.
Il primo giorno di viaggio è stato un incubo. Già alla sera di lunedì la moto di Claudio non partiva dopo averle sostituito la batteria e sul quadro appariva la scritta EWS. Dopo aver messaggiato con il nostro meccanico di fiducia abbiamo capito che il problema era serio.
Martedì è stata la conferma dell’incubo. Oltre la moto di Claudio, anche quella di Luca presentava lo stesso problema e non c’era verso di farle ripartire. Abbiamo smontato tutto ciò che era smontabile e sempre, rimontando il risultato era lo stesso. Non ci ricordiamo quante volte abbiamo smontato e rimontato. Ci siamo consolati con il fatto che almeno la macchina e la moto di Paolo funzionavano bene.
Allora cosa fare? Domanda a cui è stato difficile rispondere.
Alla fine abbiamo deciso di lasciare le due moto e partire lo stesso. Ci siamo informati sulla possibilità di farle rientrare spedendole in aereo e in questi giorni ci faranno un’offerta. Vedremo cosa decidere. Per adesso facciamo il viaggio anche perché le suore in Congo ci aspettano.
Stamattina è stato difficile patire lasciando le moto ancora a Lusaka, ma alle volte certe decisioni vanno presse. Meno male che Paolo aveva raggiunto Lusaka nei mesi scorsi con la sua moto perché così ci ha permesso di effettuare il viaggio.
Siamo partiti da Lusaka questa mattina dopo aver fatto l’assicurazione alla macchina e alla moto di Paolo ed esser andati in dogana per le varie tasse di circolazione. Alle 10,30 siamo partiti per Livingstone. Cinque in auto e due in moto.
Il paesaggio è stato un susseguirsi di savana e luoghi abitati con coltivazioni tipiche di queste latitudini. Colpisce come sempre di più ci siano fattorie che producono per l’occidente o i paesi arabi oppure producono biocarburanti per le nostre società. Sembra che questo produca un nuovo sfruttamento della terra e una nuova colonizzazione delle terre del terzo mondo
Il viaggio è stato un “tocca sano” per l’umore anche se non dovevamo parlare o pensare a ciò che avevamo lasciato a Lusaka.
Adesso siamo in un hotel tenuto da un’associazione fondata da una signora italiana e i cui proventi vanno per dei progetti di recupero per ragazzi di strada di Livingstone. Bel progetto per insegnare a lavorare e per dare dignità e futuro ai ragazzi.
L’atmosfera è buona dopo un buon caffè italiano fatto nella stanza dove dormono Roberto e Marco. Domani andremo a vedere le cascate vittoria e poi passeremo la frontiera per entrare in Namibia. La tappa sarà di soli 280 km e dormiremo in un campeggio in riva ad un fiume.
Malgrado tutte le avversità il viaggio è cominciato e ne siamo tutti felici.
Buona notte e un abbraccio a tutti






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