Carissimi tutti
Per prima cosa scusateci se non ci siamo più fatti sentire,
ma dopo il viaggio durato quasi 24 ore eravamo un po’ cotti. Tra l’altro a Lusaka
la corrente elettrica non c’era dato che quest’anno viste le poche piogge il
fiume Zambesi è scarso di acqua e quindi la centrale idroelettrica che fornisce
la corrente alla capitale funziona a singhiozzo. Quindi, niente corrente, niente
internet e come conseguenza, poche comunicazioni.
Il primo giorno di viaggio è stato un incubo. Già alla sera
di lunedì la moto di Claudio non partiva dopo averle sostituito la batteria e sul
quadro appariva la scritta EWS. Dopo aver messaggiato con il nostro meccanico
di fiducia abbiamo capito che il problema era serio.
Martedì è stata la conferma dell’incubo. Oltre la moto di Claudio,
anche quella di Luca presentava lo stesso problema e non c’era verso di farle
ripartire. Abbiamo smontato tutto ciò che era smontabile e sempre, rimontando
il risultato era lo stesso. Non ci ricordiamo quante volte abbiamo smontato e rimontato.
Ci siamo consolati con il fatto che almeno la macchina e la moto di Paolo
funzionavano bene.
Allora cosa fare? Domanda a cui è stato difficile rispondere.
Alla fine abbiamo deciso di lasciare le due moto e partire
lo stesso. Ci siamo informati sulla possibilità di farle rientrare spedendole
in aereo e in questi giorni ci faranno un’offerta. Vedremo cosa decidere. Per adesso
facciamo il viaggio anche perché le suore in Congo ci aspettano.
Stamattina è stato difficile patire lasciando le moto ancora
a Lusaka, ma alle volte certe decisioni vanno presse. Meno male che Paolo aveva
raggiunto Lusaka nei mesi scorsi con la sua moto perché così ci ha permesso di
effettuare il viaggio.
Siamo partiti da Lusaka questa mattina dopo aver fatto l’assicurazione
alla macchina e alla moto di Paolo ed esser andati in dogana per le varie tasse
di circolazione. Alle 10,30 siamo partiti per Livingstone. Cinque in auto e due
in moto.
Il paesaggio è stato un susseguirsi di savana e luoghi
abitati con coltivazioni tipiche di queste latitudini. Colpisce come sempre di
più ci siano fattorie che producono per l’occidente o i paesi arabi oppure
producono biocarburanti per le nostre società. Sembra che questo produca un
nuovo sfruttamento della terra e una nuova colonizzazione delle terre del terzo
mondo
Il viaggio è stato un “tocca sano” per l’umore anche se non
dovevamo parlare o pensare a ciò che avevamo lasciato a Lusaka.
Adesso siamo in un hotel tenuto da un’associazione fondata
da una signora italiana e i cui proventi vanno per dei progetti di recupero per
ragazzi di strada di Livingstone. Bel progetto per insegnare a lavorare e per
dare dignità e futuro ai ragazzi.
L’atmosfera è buona dopo un buon caffè italiano fatto nella
stanza dove dormono Roberto e Marco. Domani andremo a vedere le cascate
vittoria e poi passeremo la frontiera per entrare in Namibia. La tappa sarà di
soli 280 km e dormiremo in un campeggio in riva ad un fiume.
Malgrado tutte le avversità il viaggio è cominciato e ne
siamo tutti felici.
Buona notte e un abbraccio a tutti
Forza e coraggio... buona continuazione di viaggio!!!
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