martedì 10 settembre 2019


Carissimi tutti,
stiamo scrivendo da un piccolo salone della conferenza episcopale dell’Angola dove mons. Kiala ci ha trovato un posto per questa notte. Ma riprendiamo la narrazione visto che ieri sera non abbiamo avuto il tempo di scrivere.
Ieri mattina siamo partiti presto da Lubango sapendo che la tappa era lunga e parecchio impegnativa. Già uscire da Lubango ci fa perdere tempo a causa del traffico e di tanti lavori che stanno facendo in città. Ma partiamo felici e col cuore gioioso grazie all’accoglienza ricevuta da p. Maurizio e dalle suore clarisse. Le abbiamo salutate mentre loro riprendevano la preghiera col vescovo.
Usciti da Lubango percorriamo la strada che poco a poco scende verso Benguela città turistica sull’oceano. Per strada dobbiamo aggiungere benzina alla moto perché non ne troviamo. Ci avevano detto che poteva succedere e i 5 litri di riserva risultano molto utili.
La strada è parecchio trafficata anche perché è l’unica che scende verso la costa. Verso le 14 finalmente vediamo l’oceano… quanta emozione. In macchina ci tocchiamo la mano e Luca ci racconterà che in moto hanno fatto lo stesso. Siamo partiti dall’oceano indiano e ora siamo al pacifico. Abbiamo attraversato tutta l’Africa da costa a costa. Fa un certo effetto il pensarlo e pensare a dove siamo. Attraversiamo Benguela, cittadina di mare molto bella se pur caotica. Ci ricordiamo parecchio del passaggio del 2015 e confessiamo un po’ di malinconia nel non avere le moto ma va bene anche così e il viaggio è comunque molto molto bello. Il gruppo è affiatato e cominciamo a conoscerci anche nella reazione alle cose. Bello viaggiare così.
E ora  non ci rimane che risalire verso nord avendo sulla nostra sinistra l’oceano. Da Benguela a Lobito non troviamo traffico ma appena ricominciamo a salire ritroviamo caos nell’unica strada in salita tra la periferia di Lobito. È incredibile quanto ricordiamo dell’altro viaggio. Di per sé ci restano 160km per arrivare a Sumbe. Si scorre bene  finchè non ci troviamo in pieni cantieri cinesi che rifanno la strada. Pista alternativa anche ben fatta ma impegnativa soprattutto dopo aver già fatto in due sulla moto 500km. Ma piano piano si arriva e al tramonto ritroviamo la cattedrale di Sumbe costruita dai portoghesi nel 1971. Il posto è meraviglioso e arriviamo in un tramonto straordinario. Qualche foto e suoniamo dal vescovo che ci aspettava. Da subito accoglienza straordinaria che riempie il cuore. Celebriamo messa nella cattedrale, messa di orario, un bel gruppo di persone, canti calorosi e orecchiabili, gente giovane e alcune suore tra la gente. Il vescovo ci presenta e riassume anche la breve ma profonda omelia tenuta in portoghese. Dopo la messa saluti alla gente e alle suore che molte conoscono l’italiano per aver studiato in Italia. Ci colpisce quanto questa chiesa sta investendo in formazione. Il vescovo mons. Kiala conosciuto in Italia nel 2013 ci racconta della diocesi in piena espansione e ci partecipa gioie, speranze, progetti in un modo semplice e profondo. Alle 20 finalmente andiamo a cena, noi abbiamo mangiato molto poco dal mattino. Cena da signori con alcuni sacerdoti invitati e alcune suore con cui passiamo una serata splendida, sorridente e profonda. Ci raccontano parecchio e anche delle loro esperienze italiane e dal loro aver sofferto per la distanza e la mancanza della loro gente. Condivisione profonda e bellissima che ci riempie il cuore. Ci diciamo che veramente qui c’è una gran parte del futuro del mondo e vedere il modo con cui si investe nelle persone giovani fa del bene. Domenica scorsa ci sono state 6 ordinazioni. Praticamente tutti avranno una possibilità di approfondire gli studi dopo qualche anno di vita in diocesi.
Finalmente riusciamo ad andare a nanna tutti alloggiati nel vescovado rifatto da poco e molto accogliente. Il vescovo ha concentrato qui Curia e uffici così il vescovado diventa luogo di passaggio e di riflessione per tutta la diocesi.
Bella giornata di quelle che fanno spesso e per ragioni differenti sussultare il cuore. Grazie al Signore per tutto questo. Un saluto a tutti

P.s. A questa sera il racconto di oggi.


















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