lunedì 28 settembre 2015

Pointe Noire 28 settembre



Carissimi tutti

Dobbiamo fare il punto della situazione dopo un giorno che non scriviamo.
Ieri siamo arrivati siamo arrivati a Pointe Noire alle 16.30 dopo una tappa molto bella ma anche molto impegnativa. Ci avevano detto che in una giornata e partendo presto si poteva coprire la distanza di 500 km che separavano la capitale Brazzaville dalla capitale economica di Pointe Noire. Ci avevano anche detto che la strada doveva essere sostanzialmente bella, solo qualche km di pista.
Per questo siamo partiti alle 6 dopo aver caricato l’auto che avevamo affittato la sera precedente. I primi 70 km sono stati una delizia: asfalto bello e nuovo con un panorama rigoglioso di inizio foresta tropicale. Dopo la prima grande città, è iniziata la pista. Inizio bella, senza troppe buche che permetteva un’andatura regolare tra i 70-80 km orari. Così è durato per una novantina di km. Si vedevano cantinieri per la costruzione della nuova strada. Grandi ponti e grandi spostamenti di terra. Finiti i cantieri per la strada anche la pista si è fatta più brutta fino a diventare, negli ultimi km, molto brutta. Tanta polvere che alle volte arrivava ai mozzi delle ruote e tanti autocarri cha hanno reso molto impegnativa la guida. Poi all’improvviso, ecco l’asfalto. Strada larga (4 corsie), ma solo per alcuni km poi i camion riprendono la pista e si scorge cubi di cemento che sbarrano la strada. Ci sono delle persone che vegliano accanto a questi cubi. Luca, preso dalla sua voglia di pista, segue i camion nella pista polverosa mentre Paolo e Claudio che seguivano poco distante proseguono sull’asfalto insieme all’auto che seguiva con un soldato per guardia del corpo dato che il tratto di strada, dicono sia pericoloso a causa di gruppi di banditi. In questo modo il gruppo di divide con Luca che segue la pista e quindi procede molto più lentamente (in quel tratto non si riusciva a procedere che in prima o seconda marcia) e gli altri che invece, sull’asfalto procedevano spediti. Questo per alcuni km, poi Claudio se ne rende conto e si ferma in un punto dove le due strade si avvicinano. Chiedendo a degli operai e sapendo che Luca non era ancora passato, si ferma per aspettare. Paolo si ferma con lui e l’auto arriva poco dopo e la tensione sale visto che Luca non arriva. Dopo un po’ di attesa carica di tensione, Luca sbuca in mezzo alla polvere di un camion. Dopo le normali parole cariche di quella rabbia che nasconde la preoccupazione si deve trovare la possibilità di attraversare per poter arrivare sull’asfalto. Un po’ di enduro non proprio estremo ma quasi e ci ritroviamo tutti sulla strada bella. Non avremmo immaginato che di lì a poco avremmo dovuto nuovamente smontare le valigie di Luca e Paolo per un passaggio all’estremo tra grandi pietre che dovevano impedire l’accesso alla strada. Comunque dopo un po’ di ostacoli superati grazie al fatto che siamo ormai una buona squadra affiatata e preparata, siamo arrivati a Pointe Noire alla parrocchia di San Francesco dai cappuccini. Dato che qui è la fine dell’estate e il momento della programmazione, non c’erano posti né nella casa d’accoglienza della diocesi, né da altre parti e siamo stati alloggiati in un centro, tipo ostello per la gioventù ma un po’ abbandonato. Un po’ troppo anche per i nostri standard che dopo tanti viaggi in Africa si sono fatti buoni a tutto. Siamo rimasti d’accordo che oggi avremmo cercato una nuova sistemazione dopo esser andati al porto per le moto.
Sta mattina siamo andati a messa alle 6.30 nella cappella della parrocchia e dopo la presentazione dei turisti venuti dall’Italia abbiamo avuto tutti che sono venuti a salutarci: una vera processione di persone.
Dopo colazione abbiamo preso un taxi e siamo andati agli uffici di Bolloré vicini all’entrata del porto. Il contatto lo ha cercato, come già altre volte, GianLuca Garzino. Stiamo ancora aspettando l’offerta e poi domattina dovremmo portare le moto al porto per l’imbarco.
Ora siamo in un Hotel che i Salesiani che abbiamo conosciuto sta mattina ci hanno consigliato. Tutto molto africano, ma molto meglio rispetto a ieri sera. Non c’è internet ma dopo aver scritto cercheremo un Cyber Café. Domani vi racconteremo.
Per adesso, un abbraccio a tutti.

cominciano le danze!!!

Pronti - via! Parigi Dakar!

visibiità scarsa

Passaggio estremo ma siamo una squadra ormai affiatata

Comprate le moto larghe e poi succede così!

finalmente all'arrivo

tracce italiane

super lusso per i nostri vecchietti! Se lo meritano. Autista eccellente

Segni di una guerra fratricida ancora vicina

i veri eroi sono loro i camionisti gran gente

non si fermano mai e per 250 euro al mese. La moto ci permette di chiacchierare spesso con loro

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