giovedì 17 settembre 2015

Luanda 17 settembre



Carissimi tutti

Oggi scriviamo e c’è ancora un po’ di luce naturale mentre manca quella elettrica. Tappa non lunga ma con ingresso nel caos della capitale dell’Angola. Abbiamo in cuore tanti sentimenti ed è difficile raccogliere tutto in poche righe. La prima cosa che ci siamo detti è che il posto dove siamo sembra un girone dantesco o meglio arrivarci ci è sembrato di scendere sempre di più dai grattacieli al nulla… eppure quanta vita e quanta sapienza lungimirante in chi ha costruito qui una missione. In pieno quartiere del porto con le piattaforme petrolifere appena alle nostre spalle.
Ma anche questa sera andiamo per ordine.
Sveglia e messa in italiano con p. Enrique che ci ha chiesto di celebrare nella nostra lingua e ha letto anche lui in italiano la parte del canone. Ci hanno colpito le sue parole di saluto e tante sue delicatezze nell’accoglierci anche a nome del vescovo mons. Kiala. “Per noi accogliere è una benedizione, ogni visita è una benedizione di Dio come lo è stato per Abramo, se accogli riceverai benedizione!” Davvero ci hanno dato più di quello che avevano e per loro è stata una festa. Abbiamo provato a lasciare qualcosa per la loro missione ma non hanno voluto “Dateli ai poveri che incontrerete seguendo il vostro progetto” ci hanno detto. Questi sono i regali del viaggio.
Dopo colazione p. Enrique ci ha accompagnati fino a fuori città, un saluto veloce pieno di emozione e poi via verso la capitale. Strada buona fino all’ingresso della città poi anche il GPS è impazzito e segnava la nostra presenza sul nulla! Una richiesta di aiuto lungo la strada e un motorino ci ha condotti in questa missione degli Oblati. Due dormiamo nella loro casa e quattro dalle suore che come sempre ci hanno fatto trovare casa pulita e accogliente… le donne dove ci sono si vede!
Sistemazione e riposo.
Quante emozioni in cuore ed è difficile farle diventare parole e scrittura. Proviamo anche se tante volte da quando siamo arrivati ci siamo detti che nemmeno le foto ed eventualmente filmati non potrebbero spiegare ciò che abbiamo davanti agli occhi.
Dopo aver attraversato la parte bella della città e il lungo mare da poco inaugurato e segno di un’Angola ricca dei petrodollari, ci siamo inoltrati nei quartieri del porto. È sembrato quasi impossibile in così pochi metri passare dal verde, dai palazzi-grattacieli coperti di vetri e dalle insegne luminose che richiamavano l’occidente e la ricchezza, alla povertà di case costruite alla belle meglio coperte oltre che dalla lamiera ammaccata, da una coltre di polvere che rendeva tutto omogeneo e uguale, un po’ come il quadro del Van Gogh “i mangiatori di patate” dove il colore delle patate si emana su tutto, volti umani compresi. Non poteva che strapparci un sorriso, anche se in un misto di tristezza, malinconia e gioia, il vedere, in tutto questo color polvere, spiccare i colori vivi di un bucato appena fatto steso ad asciugare, oppure dei bambini che trovavano, in questa bruttura, il modo di giocare su un’altalena costruita con una fascia in mezzo a due container abbandonati oppure a calcio in mezzo all’immondizia. “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”.
Questi sono i regali del nostro viaggiare nelle missioni costruite dove vivono gli uomini (tutti gli uomini) e dove si prova a cercare, a trovare e ad annunciare una parola buona che dice e tenta di vivere il fatto che tutte le vite hanno lo stesso valore, anche se immediatamente si direbbe il contrario. Bello il nostro essere qui, accolti da una chiesa che ormai è tutta africana e che proprio per questo alle volte disarma e spiazza il nostro modo di vedere, pensare e immaginare la missione. Stasera condivideremo la cena con i padri oblati che qui giocano la vita. Non usciremo perché ci hanno detto che è troppo pericoloso e non solo di notte.
Domani ripartiremo per il nord. Ci hanno detto che la strada per il Congo è bella tranne alcuni tratti di pista sia prima sia dopo la frontiera. Vedremo e vi racconteremo.
Per adesso un forte abbraccio a tutti

p.s. Visto che il sabato è giorno di mercato in dogana dovremo aspettare di passare domenica per cui ci fermeremo ancora un giorno in Angola. Così un polizziotto congolese ci ha invitato a fare e noi ascoltiamo le indicazioni di chi qui vive. Però dovrebbe aiutarci per il passaggio domenica mattina visto che sembra essere un gran "casino". 
La messa con p. Enrique

P. Enrique

Vita di strada

Un bellissimo fiume arrivando a Luanda

Oceano

La discesa verso Luanda

Sbaglio di corsia e consultazione con poliziotto che ci lascerà saltare lo spartitraffico

Una città esplosa durante la guerra

si può giocare con poco o nulla...

giochi anche per i poveri

no comment!

Una vita sospesa a poco

La vista dalla parrocchia verso il porto

In Chiesa: per favore spegnere il telefonino.

Parrocchia S. André

Esterno

Raccolta differenziata

Guardate dove si può giocare

Il quartiere della parrocchia

Piattaforma petrolifera

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