giovedì 17 settembre 2015



Sumbe 16 settembre 2015
Carissimi tutti,
che meraviglia questa accoglienza a Sumbe… E dire che siamo arrivati un con un giorno in anticipo senza riuscire ad avvertire! Dopo la curiosità nel vedere moto così grandi guidate da due preti diventa normale cercare di raccontare la propria storia e la storia di questa terra. Siamo in un posto bellissimo con sguardo mare, i portoghesi avevano scelto bene il luogo per costruire una casa diocesana.
Il clima è tipicamente africano e così l’arredamento e la gestione delle cose ma l’accoglienza va ben oltre i limiti del posto. Tanti sacerdoti giovani e parecchi che hanno studiato a Roma e quindi sanno bene l’italiano.
Ma cominciamo dall’inizio: abbiamo cominciato con la messa nel convento delle clarisse celebrata da un cappuccino italiano, padre Giorgio qui dal 1970. Ci ha raccontato un po’ della sua storia e della storia di questo paese martoriato dalla guerra ma poi anche in grande ripresa. La chiesa è stata davvero testimone che sa pagare la propria fedeltà.
Ci siamo messi per strada dopo aver salutato le suore e mangiato un’ottima colazione. Sapevamo di una tappa lunga ma non pensavamo di impiegare un’ora per uscire dalla città: che caos! Preso lo slancio abbiamo poi percorso 300km in luoghi veramente piacevoli, forse la parte più bella di tutto il nostro viaggio, colline, sali scendi e strada abbastanza buona verso l’oceano.
Arrivati all’oceano abbiamo preso la strada della costa, molto trafficata ma anche l’unica che sale verso Sumbe e la capitale Luanda. Attraversare Lobito e rimettersi verso nord è stato un po’ complicato anche perché l’Angola è un terreno collinoso che poi di colpo scende al mare. La strada che abbiamo percorso ci hanno detto che è una delle più vecchie del paese. Abbastanza stretta ma ancora abbastanza buona. (In Cameroun avessimo avuto delle strade così!)
Poi l’arrivo stanchi ma abbastanza preso qui a Sumbe. La cattedrale costruita nel 1966 da una famiglia portoghese della città è affacciata all’oceano e noi siamo arrivati perfettamente al tramonto, bellissimo. Una corale stava provando all’aperto e ci siamo fermati a gustare il calore delle loro voci. Poi un corista ci ha accompagnato alla curia dove ci aspettavano per domani ma in poco tempo tutto si è risolto con sorrisi e tanti benvenuto. Abbiamo mangiato con un gruppo di preti, due vivono col vescovo e altri si sono aggiunti ma si vede che per loro è normale stare insieme in questo luogo, anche questo ci ha fatto pensare.
Ora tutti sono a nanna solo Claudio e Luca stanno ancora chiacchierando con p. Enrique che pur conoscendo poco l’italiano ha una gran voglia di raccontare e chiedere. Ha raccontato del tempo del comunismo, della guerra e delle sue esperienze pastorali nelle periferie di Luanda.
Domani tappa più breve fino alla capitale che ci hanno detto essere un caos generale ed è buono entrarvi verso mezzogiorno. Aspettiamo l’indirizzo da Guillaume così dovremmo almeno sapere dove dobbiamo andare. Saremo ospiti degli Oblati come a Durban poi di lì ci avvicineremo al confine col Congo.
Avanziamo pian piano anche oggi è stata un buona giornata con imprevisti e tante sorprese buone, grazie a chi ci ricorda e ci segue. In questo momento non c’è internet e spediremo domani mattina…
Un abbraccio a tutti

La messa con le clarisse

Foto con p. Giorgio

la povertà

On se debrouille

Bus collettivo

la bellezza del viaggiare

Pranzo è sevito

Conigli in vendita

Bellezze semplic

Luca che scalpita

Il mondo sulla testa delle donne...

tenerezza seraale

tramonto sull'oceano

Sono pazzi questi italiani!

1 commento:

  1. Belli i vostri racconti e bellissimi i paesaggi che condividete con noi. Vi chiediamo un favore però: la prossima volta che trovate una corale che fa le prove tirate diritto, non fermatevi, altrimenti vi abituate troppo bene e quando tra quindici giorni avrete la compagnia della nostra cantoria che prova dopo cena, rischiate di essere pervasi dalla malinconia!!!
    Buon proseguimento!! Elisa

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