venerdì 27 settembre 2019

Carissimi tutti,
con qualche riga aggiornaimo e concludiamo il nostro diario di bordo durato tutti i giorni del nostro viaggio. Siamo rientrati molto bene con un viaggio tranquillo accolti con gioia da chi ci aspettava a Milano e poi nelle nostre case.
Salutarci non è stato facile, ci si abitua a stare insieme a condividere il tempo e il vissuto e quando questo succede poi... si sente la mancanza quasi subito dell'altro.
Rientrare in aereo ha qualcosa di violento perchè troppo veloce. Il corpo plana velocemente e il cuore fatica di più. Così si rivivono in ogni racconto le sensazioni vissute e condivise e si porta in esse le tante persone incontrate e a cui siamo molto grati.
Abbiamo scritto a chi ci ha ospitati e a chi ha fatto tifo con e per noi in questi giorni.
Un viaggio ti cambia, cambia il tuo sguardo, allarga l'orizzonte soprattutto nel nuovo e imprevisto che ti fa vivere.
Ringraziamo tutti vicini e lontani che hanno creduto al notro viaggiare e hanno viaggiato con noi, ringraziamo chi ci ha ospitato e fatti sentire a casa, ringraziamo chi ci ha donato del tempo nei racconti e nel mettersi al nostro servizio e chi con noi ha gioito e sofferto.
Ora non ci resta che attendere le moto che arriveranno speriamo presto da luoghi diversi. Non ci resta che condividere con chi ci chiederà, il nostro vissuto.
In tanti ci hanno già chiesto di raccontare in qualche serata, promettiamo che lo faremo appena preparato un po' di materiale e fatto calmare il cuore.
Siamo grati all'Africa e alle sue contraddizioni, grati del poter viaggiare per incontrare!
Un abbraccio a tutti e... a presto oltre che... al prossimo

Noi di viaggiareperincontrare Luca, Claudio, Dino, Giovanni, Roberto, Paolo e Marco

Sorriso ricevuto da un'alunna

Concessionaria "Unica" e "originale"


Finalmente la vera Chiesa

Aspettando il rientro...

lunedì 23 settembre 2019


Carissimi tutti,
scriviamo e postiamo di questi giorni solo in questo lunedì. Oggi andremo al porto per consegnare la moto di Paolo e poi a sera saremo con p. Alcide per una serata di festa e saluti. Siamo contenti di poter tornare e gustiamo ancora questo ultimo giorno insieme. I tempi lunghi rallentano la velocità del viaggio lasciano sedimentare il vissuto e ci aiutano a pensare e desiderare il rientro a casa.
Ieri mattina pioveva, una pioggia quasi autunnale ma calda! Siamo andati a messa dai salesiani, chiesa piena, oltre mille persone ci hanno detto con una corale straordinaria da far vibrare il cuore. Una messa semplice senza troppe lungaggini, vissuta e ben celebrata. Abbiamo gustato il canto e un’assemblea che vibrava. Bello! A celebrare c’era l’economo dei salesiani che dopo la messa ci ha accolti, cambiato gli ultimi soldi e caricato su una memoria della buona musica congolese. Abbiamo ascoltato e chiacchierato a lungo con p. Alcide gustando la sua sapienza, la sua passione e la sua conoscenza del posto. Scambio schietto che non nasconde problemi e responsabilità locali e straniere e che sa però vedere la possibilità di costruire a partire dai giovani un futuro migliore. La storia qui pesa molto e la situazione è sempre più complicata di ciò che si vede. Ci ha regalato due libri sulla storia del Congo fino ad oggi, veramente un bel regalo.
Siamo tornati dopo le 15, un po’ di riposo poi siamo tornati in centro tornando a piedi. A dire il vero vedere dei bianchi passeggiare deve essere buffo per la gente ed eravamo guardati a vista ma nello stesso tempo è un modo per respirare vita. Ci stupisce come almeno di giorno sia semplice e facile girare questa città senza paura e senza rischi particolari. La città è sommersa dal suono dei clacson dei tantissimi taxi che cercano clienti e indicano col suono che sono liberi.
La serata è stata in questo piccolo alberghetto che si anima di chi viene a vedere le partite di calcio e di chi viene a bersi una birra. Ci stupisce la quantità di birra che si beve. È vero anche che costa molto meno dell’acqua pulita! Questo è un po’ una tristezza ma… sappiamo bene che dove c’è l’uomo c’è l’alcol!
Per ora buona giornata a tutti, forse a sera riusciremo ancora a postare perché andremo a cena con p. Alcide e passando a prenderlo magari avremo per un attimo linea.
Ciao a tutti

Insegna del nostro piccolo albergo!









Per sabato.
Carissimi tutti,
condividiamo anche oggi attraverso l’accesso internet dei salesiani la giornata vissuta ieri a Pointe Noire. Finalmente sveglia più tardi perché la colazione è servita solo dalle 8. In realtà dalle 7 e anche prima già siamo alzati, abituati a ritmi ormai africani e a serata brevi.
Una colazione abbondante rimette in ordine e ci permette di partire verso la parrocchia dei salesiani per incontrare padre Amilcare, veneto da tanti anni qui dopo 20 anni di Cameroun. Decidiamo di andare a piedi visto che non deve essere troppo lontano, Questo ci permette di passare tra la gente, tra piccoli venditori, piccole officine apprezzando soprattutto l’arte di arrangiarsi e di riparare cose che noi getteremo subito. La gente è cordiale e l’unica cosa che colpisce è il colore della nostra pelle.
Arrivati alla scuola salesiana troviamo padre Amilcare in ufficio, sta parlando coi ragazzi che hanno fatto il test per poter entrare da loro per gli ultimi anni delle superiori. Ci accoglie sorridente e con calma visitiamo la scuola. Questa mattina ci sono diversi gruppi di ragazzi che stanno finendo una formazione finanziata dalla banca mondiale. Quattro specializzazioni: meccanica generale, meccanica di auto, elettricità industriale e civile per la manutenzione delle fabbriche e falegnameria. I turni di scuola sono tre, mattino, pomeriggio e sera e gli alunni superano i 600. Raccontando della scuola ci racconta della realtà sociale. Solo da due anni lo stato riconosce delle scuole professionali, prima non esistevano neanche nel pensiero: tutti gli operai specializzati erano presi all’estero. Ci sarebbe parecchio lavoro ma non c’era nessuna formazione. Qui l’Eni e la Total hanno da 50 anni una presenza molto grande. Guerra o non guerra loro hanno sempre estratto anzi forse alcune guerre sono legate al mondo del petrolio. Come spesso accade i soldi non hanno profumo! È vero però che Amilcare ci spiega che in questi ultimi anni con l’Eni si lavora abbastanza bene perché ha fiducia nel loro lavoro e si è accorta che se si potessero avere operai specializzati del posto a loro converrebbe molto. Così spesso fanno insieme progetti. Degli ultimi gruppi di studenti praticamente tutti hanno trovato un lavoro inerente a ciò che hanno studiato e questo è un buon segno, per lo meno un po’ di denaro non esce da paese. La quantità di petrolio estratto è da sempre un mistero e certamente questo significa che il guadagno dell’estrazione non va neanche allo stato ma si ferma prima in qualche tasca.
Ci colleghiamo alla linea della scuola e riusciamo a comunicare con l’Italia. Un’ora di silenzio tra blog e telefonini. Sappiamo che Marco è bene arrivato a casa e ce ne rallegriamo.
Con Amilcare andiamo al centro dell’Eni che ha un ottimo ristorante in riva all’oceano. Lui acquista dell’ottima verdura e ci presenta alle guardie. Così gustiamo una birra in un mondo strano che è quello degli italiani che lavorano qui, sono in 700. Non è un ambiente in cui ci troviamo molto e allora salutiamo ed andiamo a passeggiare a lungo sulla riva dell’oceano, bellissimo e con tantissima gente che passeggia come noi. Due ore di distensione piacevole. Lasciamo l’oceano e andiam a visitare al Circle africaine il primo museo del Congo. Museo patrocinato dall’Unesco dall’Eni e dalla Total. Molto molto interessante tra storia della città, del Congo. Un’ottima esposizione di maschere tradizionali e una della costruzione della ferrovia che da Brazaville scende fino a Pointe Noire. Storia interessantissima e patrimonio che si sta perdendo preferendo il trasporto su gomma. Rientriamo in albergo solo per cambiarci andiamo a cena dai salesiani. Serata piacevole ascoltando e raccontando. Una comunità tra giovani e anziani. Padre Valentino 80 anni, Alcide 67, il parroco, un secondo sacerdote che si occupa di ragazzi di strada un seminarista e due volontarie austriache che si fermeranno un anno con loro.
Ci riportano a casa e andiamo a nanna felici, una bellissima giornata.