lunedì 21 settembre 2015

19 sett
M’ Banza Congo ore 6.30

Carissimi tutti,
non sappiamo bene quando riusciremo a postare ma cominciamo comunque a scrivere qualcosa. Ieri siamo partiti da Luanda accompagnati da p. Guillaume fino all’uscita della città. Prima di partire dal loro quartiere ci siamo ancora scambiati numeri telefonici e soprattutto “le consegne” per la strada e poi per il passaggio in Congo. Lui ha telefonato a un conoscente dell’assicurazione e a un ispettore di polizia che dovrebbe almeno condurci nei vari passaggi di dogana che faremo domani domenica in mattinata.
Anche qui ci hanno colpito molto l’accoglienza e le attenzioni di questa chiesa africana nei nostri confronti. P. Guillaume Claudio l’aveva conosciuto in Cameroun ma poi come spesso succede ci si perde di vista ma poi ci vuole veramente poco per ritrovarsi. Abbiamo ascoltato molto i sui racconti e quelli del gruppo di sacerdoti della comunità con le difficoltà del posto, le scelte da fare e il significato della loro presenza lì. Uno sguardo e una conduzione la loro, molto africana, che lascia però trasparire un desiderio di profondità e di volontà di far crescere la gente e soprattutto i giovani di quel posto. Ci vuole fede per restare lì oppure oltre la povertà che in città spesso è pura miseria occorre avere quegli occhi che riescono a vedere vita e dignità nonostante tutto.
Lasciato il caos di Luanda abbiamo viaggiato per circa 200km su strada bellissima, dicono la più bella dell’Angola, quella che costeggia l’oceano per poi inoltrarsi verso l’interno e verso il confine. Ieri era “ponte” cioè festivo dopo la festa nazionale e prima del weekend, questo significa anche meno camion per strada. Solo i cinesi non si fermano mai e in questo luogo ce ne sono tantissimi non solo come quadri per lavori di costruzione ma come semplici autisti di mezzi, tutti cinesi, utilizzati per costruzioni varie. Ci diceva p. Maurizio di Lubango che i cinesi hanno preso molti appalti di lavori e non si sa bene come siano stati pagati, con soldi o con terreni… in fondo comprano il mondo? Certamente la cosa è molto evidente e non può non colpire.  
Lasciato l’oceano la strada sale verso l’interno in un paesaggio che diventa collinoso e pieno di curve. La strada a volte sembrava un tunnel tra erba alta due metri, chiusi da due muri di sterpaglia che ogni tanto viene bruciata lasciando il terreno nero e triste da vedere. Il fondo era buono solo con qualche buca ma scorrevole. Un breve spuntino in un raro slargo e poi verso la meta raggiunta nel primo pomeriggio: M’ Banza Congo. Questa citta in piena e caotica espansione è un luogo storico della guerra dopo l’indipendenza 1975-2002 e anche luogo di prima presenza cristiana dell’africa subsahariana. Nel centro, vicino alla cattedrale molto più recente ci sono i resti di una piccola chiesa del 1500 sì proprio così del 1500. Qui era la capitale dell’antico regno del Congo e allora arrivando dall’oceano alcuni missionari erano saliti e si erano fermati. Un legato di questo regno tale Nestor era pure andato a Roma ad incontrare il papa, la morte lo aveva colto proprio là e il suo corpo è sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore. Piccole storie incredibili ma bellissime.
Alla cattedrale c’era ad attenderci un cappuccino e ad accompagnarci nel centro in cui ci troviamo adesso fino a domani mattina. I cappuccini sono molto presenti in Angola, molta dell’evangelizzazione di questi luoghi è frutto loro. Dal prossimo anno diventeranno provincia autonoma e sarà davvero un cambio importante, promettente e insieme pieno di incognite. In questa comunità francescana sono presenti due italiani e due angolani. Come sempre parlando si scoprono amicizie comuni e il tempo insieme diventa una condivisione semplice e significativa.
Questo centro si occupa di una realtà molto particolare: accoglie i bambini accusati di “stregoneria” e abbandonati dalle loro famiglie. Sembra assurdo ma il problema è parecchio complicato e anche in evoluzione; è comunque indicativo che lo stato almeno sulla carta sostenga anzi affidi ai cappuccini questo problema sociale riconosciuto. Lo visiteremo in mattinata.
Buona giornata a tutti

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