mercoledì 6 febbraio 2013


Carissimi tutti,
non credo riusciremo a pubblicare questa sera ma abbiamo voglia di scrivere qualcosa vista l’intensa giornata.
Alle 8 siamo partiti per l’ambasciata Etiope con un padre comboniano etiope Assaf (crediamo si chiami) che ci ha accompagnato. Già c’era coda… insieme ai tanti che cercavano un visto per passare in Etiopia. Ancora attesa in trepidazione per il tempo che passava. Che fatica aspettare ancora. Alle 11 finalmente ci sembrava fatta invece con semplicità ci hanno detto: venite all’una e tutto sarà pronto. Un piccolo pranzo in una caffetteria etiope vicino all’ambasciata e finalmente alle 2 riuscivamo a partire! Ci aspettavano 400km di strada. Siam partiti con 39° e la temperatura è scesa solo al tramonto del sole. I primi km son stati complicati, tanti controlli di polizia, anche per la velocità e poi traffico tra autobus pazzi, camion stracarichi lunghi come il doppio dei nostri e carretti o pulman piccoli che si fermano ad ogni chiamata. E il tempo passava… Dopo 160km finalmente giriamo verso sinistra verso Gedaref diminuisce il traffico e riprendiamo coraggio. Km col tramonto alle spalle. Il paesaggio si è fatto quasi amico, simile a Mora in Cameroun tra montagne di pietra e capanne. Dolce tramonto che però porta notte… Gli ultimi 30km nella notte tra preghiere e speranza, eravamo vicini alla meta. Ultimo controllo velocissimo e vediamo da lontano la cittadina di Gedaref! Non è un miraggio ma il porto sospirato. Facciamo il pieno e cerchiamo un hotel per la notte, qui non c’è presenza cristiana se non un sacerdote del sud Sudan che in questo momento non è presente. Cena veloce due chiacchiere e ora verso nanna, domani si parte all’alba per la frontiera dell’Etiopia, speriamo bene saliremo le montagne.
Portiamo in cuore con gratitudine i padri incontrati a Kartum, Eugenio figura semplice che esprime serenità e saggezza, un padre portoghese delle Azzorre, un padre veneto amministratore della diocesi e altri, un francese che studia geroglifici, benedettino che insegna al biblico e vive a S. Anselmo e altri tutti semplicemente accoglienti e contenti di aiutarci. Questo è sicuramente il bello del viaggiare in questo modo, tutto questo ci aiuta e rende vivibili anche i momenti difficili.
Un grazie a tutti, si continua pian piano e si avanza, Il vescovo in una mail che ci ha inviato ci ha ricordato saggiamente e evangelicamente: ad ogni giorno basta la sua pena.   

Si chiedono informazioni per uscire da Kartoun

Anche dopo una giornata di fatica c'è sempre la capacità di ridere con chi si incontra. Grazie Alfio

Il gruppo con i padri comboniani di Kartun

Nel traffico di Kartun, andando all'ambasciata etiopica

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