Carissimi tutti,
non credo riusciremo a pubblicare questa sera ma abbiamo
voglia di scrivere qualcosa vista l’intensa giornata.
Alle 8 siamo partiti per l’ambasciata Etiope con un padre
comboniano etiope Assaf (crediamo si chiami) che ci ha accompagnato. Già c’era
coda… insieme ai tanti che cercavano un visto per passare in Etiopia. Ancora
attesa in trepidazione per il tempo che passava. Che fatica aspettare ancora.
Alle 11 finalmente ci sembrava fatta invece con semplicità ci hanno detto:
venite all’una e tutto sarà pronto. Un piccolo pranzo in una caffetteria etiope
vicino all’ambasciata e finalmente alle 2 riuscivamo a partire! Ci aspettavano
400km di strada. Siam partiti con 39° e la temperatura è scesa solo al tramonto
del sole. I primi km son stati complicati, tanti controlli di polizia, anche
per la velocità e poi traffico tra autobus pazzi, camion stracarichi lunghi
come il doppio dei nostri e carretti o pulman piccoli che si fermano ad ogni
chiamata. E il tempo passava… Dopo 160km finalmente giriamo verso sinistra
verso Gedaref diminuisce il traffico e riprendiamo coraggio. Km col tramonto
alle spalle. Il paesaggio si è fatto quasi amico, simile a Mora in Cameroun tra
montagne di pietra e capanne. Dolce tramonto che però porta notte… Gli ultimi
30km nella notte tra preghiere e speranza, eravamo vicini alla meta. Ultimo
controllo velocissimo e vediamo da lontano la cittadina di Gedaref! Non è un
miraggio ma il porto sospirato. Facciamo il pieno e cerchiamo un hotel per la
notte, qui non c’è presenza cristiana se non un sacerdote del sud Sudan che in
questo momento non è presente. Cena veloce due chiacchiere e ora verso nanna,
domani si parte all’alba per la frontiera dell’Etiopia, speriamo bene saliremo
le montagne.
Portiamo in cuore con gratitudine i padri incontrati a
Kartum, Eugenio figura semplice che esprime serenità e saggezza, un padre
portoghese delle Azzorre, un padre veneto amministratore della diocesi e altri,
un francese che studia geroglifici, benedettino che insegna al biblico e vive a
S. Anselmo e altri tutti semplicemente accoglienti e contenti di aiutarci.
Questo è sicuramente il bello del viaggiare in questo modo, tutto questo ci
aiuta e rende vivibili anche i momenti difficili.
Un grazie a tutti, si continua pian piano e si avanza, Il
vescovo in una mail che ci ha inviato ci ha ricordato saggiamente e
evangelicamente: ad ogni giorno basta la sua pena.
Si chiedono informazioni per uscire da Kartoun |
Anche dopo una giornata di fatica c'è sempre la capacità di ridere con chi si incontra. Grazie Alfio |
Il gruppo con i padri comboniani di Kartun |
Nel traffico di Kartun, andando all'ambasciata etiopica |
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