Carissimi tutti,
siamo seduti attendendo una buona pasta italiana, da Francesco Oblato di Palermo che ci accoglie come vecchi amici. Nel pomeriggio siamo stati in giro per questo villaggio, profumi, colori immagini famigliari, struttura di missione come a Mora. Ma cominciamo da ieri: forse la tappa più dura fino ad ora. Partiti dalla capitale della Mauritania e arriviamo a Rosso sul confine col Senegal. Ci blocca un portone oltre il quale c’è il fiume Senegal che separa i due stati. Cominciano 3 ore di assurdità… la faccia peggiore dell’africa, una corruzione alla luce del sole, richieste incomprensibili. Immediatamente eravamo sereni perché affidati a un “passeur” che conosce le malizie. In realtà non sappiamo quanto ci abbia fregato ma è vero che in 3 ore siamo stai sulla strada verso Dakar. Sono momenti particolare le dogane, sei in balia di altri e non capisci come andrà a finire… Poi via verso Dakar, il tempo ci sembra sufficiente e i km pochi invece ci ritroviamo in un traffico indescrivibile: napoli, torino, milano non si avvicinano neanche lontanamente. Cade la notte e ci troviamo ancora per strada, e Dakar non è Saluzzo. Troviamo le indicazioni dateci e nel dubbio facciamo un’ultima telefonata, ci siamo arriviamo in centro Dakar senza sbagli ma sono le 21.30. Ci aspetta Gianluca che ha volato da Abidjan per far qualche giorno con noi. Che bello abbracciarlo, un bel regalo. CI aspetata anche padre Giuseppe siciliano degli oblati, mangiamo con lui e chiacchieriamo fino ad esaurimento delle poche forze. Bellissimo condividere, ascoltare e vedere tanta gente che qui “spreca” la propria vita per un paese in cui si fa fatica a vedere un cambiamento. Ci scambiamo sensazioni e racconti del viaggio, ci informiamo sulla prossima tappa e… a nanna.
Quante cose vissute in questa giornata, Dino dice: sarà impossibile raccontare, ciò che vivi ti scende dentro ti tocca ti fa vivere sensazioni contraddittorie e vere insieme che faticano a trovare parole per essere espresse.
Oggi tappa breve e riposo nel pomeriggio.
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Si riparte da Nouakchott capitale della Mauritania (lì siamo al centro della città) |
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Il mercato della capitale |
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ancora il mercato |
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Attenzione! Piccole buche in formazione |
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Porta della frontiera a Rosso tra Mauritania e Senegal ovvero: Lasciate ogni speranza voi che entrate |
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Sul battello sul fiume Senegal. Pensevamo che le sorprese fossero finite invece... |
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La tranquillità del pescatore |
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La sponda senegalese del fiume Senegal |
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Arrivando a Dakar. Le prime avvisaglie del tremendo traffico che abbiamo incontrato entrandoci |
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Padre Giuseppe che ci ha aspettato la sera fino alle 21.30 e ci ha aperto la porta sta mattina per ripartire |
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Ci si prepara per la partenza e gli autisti controllano il carico |
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Un po' di gente in periferia di Dakar |
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Il mercato alla periferia di Dakar |
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Precedenza ai cavalli |
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E Dino controlla impassibile alla giuda del pick-up |
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Macelleria africana e pensare che questa era delle più pulite |
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La moto in pieno sorpasso. Una sta davanti... |
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... e l'altra segue come le scorte |
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Bambini alla missione di Kougheul dove dormiamo sta notte (120km da Tambacounda) |
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Ci sembra di essere già a Mora |
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sacchi di arachidi. sarà giusto il carico |
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Dedicato a tutte le donne che ci seguono con il pensiero |
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Insieme a padre Francesco e padre Jean Maurice. Gian Luca fa già parte in pieno del gruppo |
Che bello avere di nuovo vostre notizie, specialmente vedere le foto! Anche se in balia delle dogane pian piano state andando avanti... è impressionante seguire da lontano il vostro tragitto e vedere dove siete già dopo 12 giorni.
RispondiEliminaAltro che "Into the wild", questa sì che è vera avventura... ed è il motivo per cui ognuno di noi vorrebbe essere al vostro posto, pur sapendo però che noi, al vostro posto, non saremmo mai partiti... Buona strada ancora, blenjo
Grazie dei fiori...virtuali, ancora più graditi dato che vengono dalla terra della sabbia, del niente. E grazie di aver ancora voglia di pensare a noi, di condividere queste vostre esperienze indimenticabili.Oggi godetevi un po di meritato riposo, ma come sempre...drizzate le antenne!!!Eli
RispondiEliminaciao carissimi,
RispondiEliminagrazie dei fiori anche da me! Ho provato qualche brivido, confesso, sopratuttto a vedervi in moto in periferia di Dakar....Mi son tornate in mente le stesse sensazioni che provavo quando mi toccava attraversare in Toyota le favelas di Recife: estraneità assoluta, nonostante la lingua, il tempo passato lì, l'intenzione di trovarmici come a casa.
Son davvero contenta siate arrivati bene, più di ogni altra tappa!
Non avete idea di quante persone vi leggano, e quante chiedano (a me...e questo la dice lunga :)) ) come fare a scrivervi!!
Grazie, ancora, per questo viaggiare insieme.
Un abbraccio, e buon riposo oggi.
Fra
Ps: ma Giovanni è sempre così imperturbabile??? Mai un attimo di "cedimento"?
GRANDE, è il vero capitano della nave. fategli un abbraccio speciale
Grazie del pensiero gentile.... è come se vedessi questo fiore insieme a voi.
RispondiEliminaNonostante i vari intoppi il vostro viaggio procede e davvero ogni giorno le vostre parole ci fanno un piacere immenso... Quanta invidia!
Marcella
Grazie per i fiori, non li ho mai ricevuti da un luogo così lomtano hanno un colre intenso e soprattutto il profumo dell'amicizia, dell'attenzione all'altro: sono stupendi!!!!! Bellissime anche le foto che ci fanno capire le meraviglie dei luoghi e le loro povertà. Sono molto curiosa di conoscere i dettagli ...del viaggio per ora li immagino.Tutto procede senza grandi intoppi, godetevi oggi lo strameritato riposo.Graziella
RispondiEliminaOggi un blog straordinario:
RispondiElimina1°) Il fiore: avete pensato a noi donne con un fiore delicatissimo....dei veri gentiluomini!! Grazie.
2) I sacchi di arachidi, io ne sono golosissima, mi è venuta l'acquolina in bocca.
3) Tutte quelle foto. Io sono una patita, in Terra Santa ne ho fatte 700 e le vostre sono un meraviglioso regalo per chi come me, non ha (ancora) visto la vera Africa.
Grazie di tutto. Un abbraccio. Rinalda
L'avventura di Luca e Claudio ci coinvolge sempre più. E' proprio vero che il coraggio e un pò di sana incoscienza sono ingredienti indispensabili per costurire "qualcosa nella vita". Seguiamo soprattutto spiritualmente l'avventura dei nostri due "don". Anche se da casa è un pò come facessimo anche noi il viaggio!!!!
RispondiEliminaGrazie
Aldo, Flo e famiglia
mi stavo perdendo il fiore ... che pensiero gentile ... mi stavo soffermando sulle varie fotografie del mercato e delle buche in formazione .... sembrano familiari ... ma soprattutto per un momento ho pensato che don Luca potesse fare un "bagnetto" durante la traversata del fiume Senegal.... scherzi a parte ... grazie di cuore per l'opportunità che ci date di affrontare le impervie strade dell'Africa con voi .... continuate così .... a tutta birra!!!!
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