venerdì 8 febbraio 2013



Carissimi tutti

Siamo a Dilla dai padri salesiani dopo una tappa non troppo lunga ma impegnativa. Sta mattina abbiamo iniziato con la messa nella cappella della casa provinciale delle suore comboniane. Messa in inglese che ci ha fatto sentire quanto ci manca questa lingua. Meno male che a colazione si è potuto parlare italiano, perché altrimenti la nostra comunicazione sarebbe stata molto limitata. Questa è un’altra diversità dal viaggio fatto due anni fa. Il non saper comunicare se non lo stretto necessario per poter chiedere informazioni sulla strada da percorrere, fa fare un bagno di umiltà e fa pensare a quanto deve essere difficile arrivare in un paese dove non si riesce a farsi comprendere. Sarebbe importante ricordarcelo un po’ più sovente.
Dopo una buona colazione con un ottimo caffè abbiamo nuovamente caricato la macchina e le moto lasciando alle suore qualche pacco di vestiti per i bambini delle loro missioni. Dato che in Etiopia fa molto freddo, vista l’altitudine, siamo rimasti d’accordo con suor Mariolina di rimanere in contatto per pensare di inviare dei pacchi con coperte e babbucce di lana per i bambini dei villaggi da loro serviti. Potrebbe essere una buona idea per il “gruppo del mercoledì” di Sampeyre.
Il momento dei saluti è sempre difficile anche se la persona che si deve salutare è da poco che la si conosce; questo è successo un po’ con suor Mariolina. Con lei si è creato subito una sintonia su tante cose. Speriamo veramente di rimanere in contatto anche per un possibile viaggio in Etiopia del gruppo “Perché no?”. Dopo averci dato le direttive per uscire da Addis Abeba, siamo partiti e senza accorgerci ci siamo persi nel traffico della capitale. Meno male che la gente è molto gentile e disponibile a dare una mano a un gruppo di disperati come noi.
La strada che abbiamo percorso seguiva per i primi 70 km quella che collega la capitale a Gibuti, quindi molto trafficata. L’inquinamento è impressionante e viaggiare dietro a camion che quando accelerano non li si vede nemmeno più, ci ha riempito i polmoni sporcizia. Arrivati a Mojo abbiamo preso la strada che ci condurrà domani a Mojale. In 100 km il paesaggio è passato dalla steppa dell’altopiano della capitale alla foresta. Il verde ci ha colpito immediatamente e ci ha riempito gli occhi. La terra si è fatta rossa.
Trovare la missione salesiana di Dila non è stata difficile anche perché la chiesa ha un campanile che svetta al di sopra di tutto. Se il mondo è bello perché è vario, quello della missione e del modo di viverla è la varietà allo stato puro. Il mondo salesiano colpisce sempre per la sua efficienza e la sua capacità di impiantare anche nel posto più lontano delle scuole tecniche e non solo, da far invidia all’Europa. Fratel Sergio, il salesiano che ci ha accolto e che viene da Alba, qui è un’istituzione. Tutti quelli che hanno un problema elettronico o elettrotecnico, vengono da lui perché lo risolva. Ormai è da 20 anni che è qui e i suoi allievi sono già tutti nel mondo del lavoro a cavarsela. Oggi accompagnandoci a vedere le strutture della missione, ci ha raccontato un po’ la sua vita ed è stato bello ascoltare le sue storie legate soprattutto al mondo del lavoro. Ci faceva notare che qui, come in quasi tutti i paesi d’Africa, ciò che manca sono i tecnici capaci di riparare i mezzi quando non funzionano più. La loro scuola diventa, non solo per la città di Dila, ma anche per tutta la regione, molto importante.
Adesso andiamo a dormire. Siamo tutti stanchi e domani ci attendo circa 400 km di strada e la dogana con il Kenia. Dovremmo andare a dormire a Mojale nella parte keniota. Le informazioni sulle condizioni della strada, sono abbastanza buone. Ci dovrebbe essere asfalto quasi ovunque, tranne in un tratto dove stanno rifacendo il fondo stradale. Speriamo di potervi dare notizie buone domani sera.
Un abbraccio a tutti 

Salutiamo e chiediamo informazioni sulla strada a suor Mariolina

La chiesa e il campanile della missione salesiana di Dila

Piantagione di ananas della missione

Fratel Sergio, salesiano di origini albesi

Tratto di strada verso Dila

Le scuole della missione

Fratel Sergio ci racconta con passione del suo lavoro

L`ananas sulla pianta. Tutto qui e rigoglioso

3 commenti:

  1. CIAO a voi. !! vediamo con curiosità e soddisfazione che il vostro lungo cammino procede più spedito e su vie piu' sicure!! una curiositá mia :dove hai comprato Luca quei multicolori,fosforescenti infradito? made in ??? sun propri bei!! (foto 7) Un.saluto con simpatia a voi da bruno e rosanna di brossasco. P. s. : da Nadia di Pontechianale un CIAO a tutti con l'augurio sincero di un buon cammino verso la meta!!

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  2. Un saluto caro da noi tutti. E un abbraccio

    Federico e Maria teresa

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  3. Ciao a tutti siamo felici di vedere che il vostro viaggiocontinui un po piu tranquillo. Qui in argentina e tutto molto bello particolare e fuori da ogni standard europeo. Vi ricordiamo sempre con gioia. Condividere con zia e le sue consorelle questo pezzo della nostra vita e veramente una grazia grande. Tanti saluti, un abbraccio forte a tutti Ivo, Luisa,Alice,Emanuele Zia Annamaria, Suor Irenea e suor Annamaria.

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