venerdì 1 febbraio 2013

Avessi del tempo libero quante cose farei


il capitano del battello


i nostri bagni

un po` di poesia

Questa era la nostra cabina

il carico di persone e bagagli

Aspettando di caricare la macchina

Tutto e caricato ma qunado arrivera


ci sembrava che partisse con noi, invece...
Carissimi tutti,
il vento del deserto annuncia la notte e poco a poco la luce cala e il
freddo riprende. Non è per nulla caldo qui eccetto in pieno sole.
Oggi giornata di lunga attesa, cosa ci possiamo fare… ci son tornate
in mente tante persone che per anni hanno vissuto soli bianchi in
paese stranieri. Il tempo si allunga un po’ di malinconia ci prende
allora si cammina, si va nel piccolo villaggio, chiaramente luogo di
passaggio, frontiera per tutti. Abbiamo comprato qualcosa e preparato
una pasta offerta anche a una coppia di Cechi che aspetta come noi. Si
chiacchiera, si lava la poca roba che abbiamo, il più è sulla
macchina, e si fa asciugare. In un’ora anche la giacca a vento di
Giovanni è asciugata al vento secco del deserto.
La nostra chiatta dovrebbe essere partita da Assuan e forse, solo
forse, avremo i mezzi sabato o sicuramente domenica. Qui domani è
festivo e già questa sera c’era clima diverso. Non è come nelle città
che il clima è festoso qui si rallenta e tutto è chiuso.
Passando per il paese ci siam fermati a guardare i cercatori d’oro.
Questa è una zona famosa fin dall’antichità proprio per i filoni d’oro
contesi da tanti regni. Un lavoro incredibile per sperare di trovare
qualche pepita e consegnarla ai compratori.
Per il resto si vive di passaggio, di commercio, di trasporti verso il
sud: la strada per Kartoum dicono che ormai è molto bella e percorsa.
Qui passava Daniele Comboni e i primi missionari che risalivano il
Nilo, a dire il vero era il vecchio villaggio ora sommerso nel lago
Naser, superata la terza cataratta si prendeva per il deserto verso
Atbara. Dicono impiegassero quaranta giorni per la traversata e poi
continuavano verso sud. Oggi non c’è più traccia di un cristiano fino
a Kartoum lungo il Nilo. Ci faceva pensare, qui la gente non ha mai
sentito parlare di Gesù Cristo e mai le succederà anche perché nel
nord Sudan da due anni non si ottengono visti  se non turistici.
C’è una vecchia ferrovia costruita dagli inglesi ora in disuso…
peccato quanto potrebbe essere utile. Ma qui tutto sembra funzionare
come può e la parola inglese più usata è: “domani” e “benvenuti”. Si
passeggia con piacere e la gente è incredibilmente cordiale e
discreta, non come l’Egitto. Forse anche questo è ricchezza del
viaggio anche se un po’ sofferta per l’attesa apparentemente inutile
che subiamo. Certamente tutto ci segna in cuore. Stiamo bene e ci
sosteniamo a vicenda. Quante volte abbiamo detto: avessi del tempo
libero quante cose farei… Ora lo abbiamo e non possiamo fare nulla.
Com’è strana la vita.
Il rosso rende meraviglioso il tramonto, con Luca ricordiamo quando ci
dicevamo che l’Africa spesso ha solo cinque minuti di poesia, quelli
del tramonto il resto è polvere e povertà. Anche questa è la nostra
esperienza e ne ringraziamo.
Non possiamo mandare foto perché la linea internet non ce lo consente,
neanche possiamo leggere i vostri commenti, lo faremo a Kartoum, per
il momento accontentatevi di queste poche parole.
Un saluto a tutti e grazie del ricordo.

3 commenti:

  1. ciao a tutti!!!!
    leggere vostre notizie è sempre un'emozione...
    speriamo davvero che sabato o domenica possiate davvero partire...vi portiamo nel cuore e vi ricordiamo attraverso le preghiere...
    vi vogliamo bene....
    filo, bruno e mamma...

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  2. Ciao a tutti da un pò di tempo non scrivo ,ma mi limito a leggere la vostra avventura che mi sembra di
    poter dire non sia così facile come speravate sono certo che i nostri problemi non sono sicuramente
    così grossi ma sono convinto che alla fine riuscirete nel vostro intento forza e coraggio Mario e Paola
    da Ponte

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  3. Ciao,sono Bruna da Casteldelfino.
    ho letto che le vostre vicissitudini continuano.
    vi invidio comunque perché siete nei posti dove è stato il mio papà.
    vi siamo vicini col pensiero.
    andrà tutto bene.
    Bruna e Giuseppe

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