venerdì 8 febbraio 2013

Carissimi tutti,
siamo ad Addis Abeba nella casa delle suore Comboniane, accoglienza bellissima come sempre e casa bella. Sapere di arrivare ed essere attesi è sempre meglio che finire in un albergo se pur bello. Ma andiamo con calma.
Partenza alle 7.30 da Bahir Dar dopo una ottima colazione. Per un po’ di ore reggeremo. Primo tratto di strada molto bello su altipiani panorami incantevoli ma soprattutto un popolo intero in cammino. Per strada c’è di tutto dai bambini agli anziani e con poco senso del pericolo… Tanti scalzi a cercare un terreno non pieno di pietre subito fuori della striscia d’asfalto. Dopo due ore il fiuto di Luca ci permette di trovar benzina e questo ci rincuora ne abbiamo fino a destinazione. Purtroppo la strada si fa brutta brutta e si rallenta alcuni tratti sterrati con pietre grandi e soprattutto tante ondulazioni di asfalto rotto. Dopo un centinaio di km in due ore scendiamo nella depressione che ci porterà ad attraversare il Nilo dopo 1200m di discesa mozzafiato tra camion stracarichi che si frenano a fatica. Al fondo dai 25° degli altipiani arriviamo a 36° e ricominciamo a risalire dopo aver attraversato il nilo che qui si è fatto piccolo. Si sale e si sale… di nuovo fino a 2400m, la temperatura scende a 18° e la strada si fa bella e non troppo frequentata. Non ci fermiamo più fino a 20Km da Addis Abeba dove troviamo benzina. Abbiamo percorso circa 500km in luoghi bellissimi. La depressione del Nilo è impressionante e la strada è pericolosa se ci si ferma  per i babuini… Basta risalire e lasciano il posto a tanti animali, mucche pecore capre cavalli e asini. Inoltre sempre e ovunque gente che cammina e cammina. Qui le donne si vedono, generalmente hanno lineamenti delicati e belli ma sono “mezzi di trasporto” cariche di ogni cosa soprattutto di bidoni d’acqua. È impressionante quanto lavorino. Nel mondo mussulmano non le vedi qui lavorano per tre. Abbiamo anche notato che si cominciano a vedere ubriachi cosa che non si vede in Egitto e Sudan. Un altro mondo come ci ha detto un ragazzo in frontiera ieri: qui in Etiopia è meglio: alcol e donne sono libere.
Siamo arrivati ora da una cena in un locale tipico etiope (per turisti) in compagnia di suor Mariolina. Serata indimenticabile soprattutto per la bellezza di condividere tante cose con lei, ascoltando un po’ della sua esperienza in Etiopia.
Adesso andiamo a dormire contenti di essere arrivati fino qui.
Abbiamo sentito Gianluca che ci ha detto che non è riuscito a partire a causa di mal tempo: proprio un duro colpo per tutti noi. Speriamo che ci sia una “prossima” volta. Un abbraccio a lui e ad Alessia.
A presto. Un abbraccio a tutti

L`altopiano etiope, oltre 2300 metri

Risalendo la depressione del Nilo, i babuini

Si trebbia il tieff, cereale tradizionale etiope

Alfio, saggiamente chiude la fila

La strada non e sempre bella

Il ponte sul Nilo alla fine di 1200 metri di discesa

1 commento:

  1. Continua ad essere il viaggio degli imprevisti, ma tenete duro, la meta si sta lentamente avvicinando. Anche questa volta riuscirete nel vostro intento. Qui stiamo aspettando la neve, i prati sono già di nuovo scoperti e gli sciatori in crisi...
    Un saluto a tutta la truppa e un grazie a chi vi accoglie. Elisa

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