Serata in nave.
Siamo attorniati da marocchini, loro tornano a casa noi andiamo in vacanza. Da Barcellona in avanti praticamente la nave è loro. Quante storie di immigrazione e questi sono quelli che ce l’hanno fatta e bene o male avanzano nella vita europea e ne sono grati. Ma più ci si avvicina più anche nel vestire cambiano, uomini e donne. Alcune cose fanno un po’ pensare e subito danno disagio, chiasso, profumi, sguardi inabituali. Ma ci sono altre cose che fan sorridere come i bimbi che parlano ai genitori in italiano con gli accenti più tipici e ricevono risposte in arabo, rispondono in arabo e ricominciano con l’italiano! Che fatica sarebbe per noi avere la padronanza di queste due lingue e quanto forse servirà loro nella vita. Son le cose curiose della seconda generazione degli emigranti e dovrebbero farci pensare, forse anche la nostra gente ha fatto così, in francia o nelle americhe.
Questo non poter far nulla della nave sembra tempo perso ed invece rallentando il ritmo “fa vacanza”. Ruggero gioisce per aver letto tutto un libro che Francesca gli ha dato per queste vacanze e noi ci stupiamo del poter “perder tempo” aspettando che la nave avanzi su questo mare stranamente e fortunatamente piatto e tranquillo.
Ringraziamo il buon Dio di queste possibilità sentendo che il cuore carica di attesa per quello che ci attende.
Domani ancora in nave ma nell’arrivo guadagnamo un’ora e questo ci servirà, speriamo, per non arrivare troppo tardi in albergo. Luca sogna la piscina e… il viaggio che ci attende dopo.
Le ultime notizie sono che le piccole sorelle ci aspettano a Casablanca per il pomeriggio, dormiremo da loro: unica richiesta è l’eucarestia insieme. Bella richiesta, poter pregare insieme e poi dice Luca, abbiamo pure il chierichetto!
Nessun commento:
Posta un commento