carissimi tutti
dopo questa lunga giornata l'unica parola che ci viene in mente è indimenticabile, ma non nello stesso modo delle giornate precedenti, ma nella modalità del viaggio.
Partiamo da Ouarzazate alle nove dopo aver salutato le suore con cui ieri sera avevamo condiviso la messa e la cena. C'è ancora nei nostri occhi la bellezza della condivizione di vita della serata precedente. é sempre un po' triste salutarsi anche perchè si sa che un eventuale altro incontro avrebbe un profumo di miracolo.
La meta è Marrakech attraverso il colle Titzi-n-Tchka per poi arrivare a dormire dalle piccole sorelle di Casablanca. Lasciando l'albergo il proprietario ci dice che sul colle c'è un po' di neve. Imboccando la via del colle notiamo un bluffo di nuvole che dalle nostre parte dice bufera e neve in quota e anche qui non si sbaglia. Dopo 50 km cominciamo a vedere i primi fiocchi di neve portati dal forte vento che fa scendere la teperatura a 1-2 gradi. Continuiamo a salire anche grazie alle indicazione dello spartineve che incontriamo su una strada che comincia a farsi sempre più bianca. Qui non usano sabbia o sale per la neve quindi sull'asfalto si crea una patina di ghiaccio che ci obbliga a salire con i piedi per terra. Luca, causa una curva in pendenza e il suo carico non indifferente, si ritrova con la moto per terra e girata nel senso contrario di marcia. Meno male che si andava su piano. Ad un certo punto incrociamo una macchina italiana che ci dice che il colle dista non più di un km, ma che dall'altra parte ci sono almeno 10 km di ghiaccio che ci attendono. Dopo di loro incrociamo tre motociclisti italiani che sono saliti dall'altra parte e ci dicono di essere caduti almeno una cinquantina di volte e che è meglio girare indietro. La decisione è presa velocemente sia perchè non ci sono alternative, sia perchè il termometro delle moto indica -3. Non male, l'altro giorno eravamo sulle dune di sabbia, oggi sulla neve. La discesa è difficile i primi km che sono ancora bianchi e poi giù. Alla mezza avevamo fatto appena 37 km da Ouarzazate. Non male, ma almeno siamo sani e salvi, moto comprese.
Prendiamo la strada per Agadir pensando di dover all'ungare circa 1000 km. C'è un bel sole ma almeno i primi 50 km il vento è massacrante. Dopo il rifornimento e un pasto molto frugale ripartiamo con la paura in cuore di non farcela. I paesaggi sono molto belli e ad un certo punto il vento lascia in pace. Il tempo però è poco e la strada tanta. Ad un incrocio che indica Marrakech attraverso il colle di Tizti-n-Test, chiediamo alla polizia se la strada è buona e soprattutto se non c'è neve. Ci assicurano che la strada è bella. Ci incamminiamo perchè così risparmiamo almeno 250 km e 3 ore di guida. La strada si inerpica subito sulle montagne con dei panorami mozza fiato accanto a paesini molto poveri. Peccato che il tempo è poco. Saliamo veloci per arrivare in cima con un vento pazzesco. Poche foto perchè ci attende ancora la discesa che sarà lunga e soprattutto con il buio che arriva veloce. Arriviamo a Marrakech che è già buio pesto. La strada che abbiamo fatto anche verso Marrakech deve essere molto bella e piacevole; per noi è stata molto faticosa. Per rendere l'idea è un po' come fare la strada che sale al colle di Sampeyre, ma lunga circa 140 km.
Una volta arrivati telefoniamo alle piccole sorelle che ci aspettavano a Casablanca. Sono dispiaciute di non più rivederci, ma Ruggero dice che un buon viaggio è quello che lascia ancora qualcosa dietro di sè per poter ritornare.
Adesso andiamo a dormire. Domani ci attendono i km che non siamo riusciti a fare quest'oggi e poi la nave per il ritorno.
Buona notte a tutti e a presto
dopo questa lunga giornata l'unica parola che ci viene in mente è indimenticabile, ma non nello stesso modo delle giornate precedenti, ma nella modalità del viaggio.
Partiamo da Ouarzazate alle nove dopo aver salutato le suore con cui ieri sera avevamo condiviso la messa e la cena. C'è ancora nei nostri occhi la bellezza della condivizione di vita della serata precedente. é sempre un po' triste salutarsi anche perchè si sa che un eventuale altro incontro avrebbe un profumo di miracolo.
La meta è Marrakech attraverso il colle Titzi-n-Tchka per poi arrivare a dormire dalle piccole sorelle di Casablanca. Lasciando l'albergo il proprietario ci dice che sul colle c'è un po' di neve. Imboccando la via del colle notiamo un bluffo di nuvole che dalle nostre parte dice bufera e neve in quota e anche qui non si sbaglia. Dopo 50 km cominciamo a vedere i primi fiocchi di neve portati dal forte vento che fa scendere la teperatura a 1-2 gradi. Continuiamo a salire anche grazie alle indicazione dello spartineve che incontriamo su una strada che comincia a farsi sempre più bianca. Qui non usano sabbia o sale per la neve quindi sull'asfalto si crea una patina di ghiaccio che ci obbliga a salire con i piedi per terra. Luca, causa una curva in pendenza e il suo carico non indifferente, si ritrova con la moto per terra e girata nel senso contrario di marcia. Meno male che si andava su piano. Ad un certo punto incrociamo una macchina italiana che ci dice che il colle dista non più di un km, ma che dall'altra parte ci sono almeno 10 km di ghiaccio che ci attendono. Dopo di loro incrociamo tre motociclisti italiani che sono saliti dall'altra parte e ci dicono di essere caduti almeno una cinquantina di volte e che è meglio girare indietro. La decisione è presa velocemente sia perchè non ci sono alternative, sia perchè il termometro delle moto indica -3. Non male, l'altro giorno eravamo sulle dune di sabbia, oggi sulla neve. La discesa è difficile i primi km che sono ancora bianchi e poi giù. Alla mezza avevamo fatto appena 37 km da Ouarzazate. Non male, ma almeno siamo sani e salvi, moto comprese.
Prendiamo la strada per Agadir pensando di dover all'ungare circa 1000 km. C'è un bel sole ma almeno i primi 50 km il vento è massacrante. Dopo il rifornimento e un pasto molto frugale ripartiamo con la paura in cuore di non farcela. I paesaggi sono molto belli e ad un certo punto il vento lascia in pace. Il tempo però è poco e la strada tanta. Ad un incrocio che indica Marrakech attraverso il colle di Tizti-n-Test, chiediamo alla polizia se la strada è buona e soprattutto se non c'è neve. Ci assicurano che la strada è bella. Ci incamminiamo perchè così risparmiamo almeno 250 km e 3 ore di guida. La strada si inerpica subito sulle montagne con dei panorami mozza fiato accanto a paesini molto poveri. Peccato che il tempo è poco. Saliamo veloci per arrivare in cima con un vento pazzesco. Poche foto perchè ci attende ancora la discesa che sarà lunga e soprattutto con il buio che arriva veloce. Arriviamo a Marrakech che è già buio pesto. La strada che abbiamo fatto anche verso Marrakech deve essere molto bella e piacevole; per noi è stata molto faticosa. Per rendere l'idea è un po' come fare la strada che sale al colle di Sampeyre, ma lunga circa 140 km.
Una volta arrivati telefoniamo alle piccole sorelle che ci aspettavano a Casablanca. Sono dispiaciute di non più rivederci, ma Ruggero dice che un buon viaggio è quello che lascia ancora qualcosa dietro di sè per poter ritornare.
Adesso andiamo a dormire. Domani ci attendono i km che non siamo riusciti a fare quest'oggi e poi la nave per il ritorno.
Buona notte a tutti e a presto
Vi sia di consolazione che almeno voi un pò di neve l'avete vista e pestata...da noi nulla nel modo più assoluto, solo un pò di freddo questa settimana, ma a quello voi siete abituati e così non patite troppo al vostro ritorno. Siate prudenti. Vi aspettiamo.
RispondiEliminaLuca: è mai possibile che in ogni viaggio riesci a cadere!? I casi sono due: o sei sfortunato o sei il più spericolato!
RispondiEliminaScherzi a parte, siamo ansiosi di sentire dalle vostre voci gli echi di questo meraviglioso viaggio.
Buon viaggio di ritorno!
Sergio e Marcella
Avevamo appena preso gusto a leggere ogni giorno le vostre avventure nel deserto, sulla neve, sul ghiaccio( di condizioni no-limits ce ne sarebbero ancora da provare)...e voi vi imbarcate già per il ritorno . E' veramente un peccato!!!!!!
RispondiEliminaDovremo attender un altro anno per chissà quale altra avventura in terra africana. Un forte abbraccio e buon ritorno . A presto. Graziella e Renato
Guardando le vostro foto, scopriamo che il Marocco
RispondiEliminaè un paese veramente diverso da quello solitamente presente nel nostro immaginario.
I vostri occhi sono i nostri occhi su questi paesaggi mozzafiato.
E i racconti delle vostre emozioni diventano le nostre emozioni.
Fino al giorno, speriamo, che le parti si invertiranno!!!!
Ciao e buon viaggio.
Ezio e Luisa