Mercoledì 2 febbraio 2011
Oggi è stata ancora una giornata di visite.
Questa mattina abbiamo iniziato con la visita alla scuola elementare della parrocchia dove lavora suor Justine. È molto bello vedere la gioia sia negli occhi dei bambini contenti di vedere delle persone che da così lontano sono venute per incontrarli, sia negli occhi di suor Justine felice di poterci raccontare e spiegare il suo lavoro. Dato che la scuola pubblica è molto latitante e la maggior parte delle volte i maestri non hanno voglia di insegnare, la scuola privata diventa la possibilità per tanti ragazzi di poter avere una buona preparazione. Ci ha colpito la presenza in diverse classi di bambini della campagna attorno a Mora. La mancanza di scuole serie nella campagna obbliga questi bambini a fare diversi chilometri sia al mattino, sia alla sera per poter frequentare la scuola. Quando siamo arrivati si stavano esercitando per la sfilata della festa della gioventù che si terrà l’11 febbraio prossimo. Le sfilate come le parate assomigliano molto a quelle dei regimi totalitari e ricordano molto quelle dei “balilla” al tempo del fascio. La stessa divisa che ogni allievo porta quando è a scuola fa una certa impressione anche se è l’unico modo che i più ricchi non umilino quelli più poveri potendosi cambiare d’abito ogni giorno. La divisa rende, almeno durante la scuola, uguali. Non è facile per noi da accettare, ma una volta arrivati qui si riesce a comprendere.
Arrivati dalla visita alla scuola siamo partiti alla volta di Makoulahé. La missione fondata da don Biagio Chiappello sacerdote di Saluzzo dove adesso lavora un prete africano con le suore della Sacra Famiglia di Savigliano. Lì abbiamo consegnato l’assegno dei soldi raccolti attraverso Daniele, Stefania e Milena per il granaio comunitario che si era svuotato l’estate scorsa. L’incontro con le suore è stato molto bello e la loro accoglienza molto calorosa. Anche loro ci hanno fatto vedere le varie attività che portano avanti ormai da anni sia nei confronti dei giovani, delle donne e dell’animazione in generale. È sempre molto toccante vedere il desiderio di condividere con chi arriva a visitare il lavoro che si cerca di portare avanti.
Una volta arrivati a casa a Mora, nel pomeriggio siamo andati a far visita a diversi gruppi di catechesi che si ritrovano in parrocchia e abbiamo avuto la visita dei ragazzi che alloggiano al “Saré” della missione. Il “Saré” è un po’ come un collegio dove giovani che abitano lontano vivono insieme per poter frequentare le scuole secondarie presenti nella città di Mora. Il Saré era stato iniziato da don PierMario negli anni ottanta. Da allora tanti ragazzi hanno potuto studiare e con le borse di studio hanno potuto pagare le tasse scolastiche e i libri. Sono venuti per dire grazie a noi e attraverso di noi a tutti coloro che in questi anni li hanno aiutati. È bello perché questo è il futuro.
Domani partiremo per Mokolo per incontrare don PierMario che lavora al Village de l’Amitié. Passeremo attraverso la strada di Koza che si inerpica attraverso le montagne Mafa.
Buona notte a tutti e grazie ancora di seguirci con tanto affetto.
Una piccola classe di 88 allievi |
A Makoulahè per consegnare i soldi per il granaio |
I giovani del Sarè |
Al prossimo capitolo si compreranno queste moto per le suore. Dedicato a suor Luigina |
Vedendo la foto della classe Maria Stella Gelmini ha goduto come una scimmia... Vuole esportarla anche da noi: 100 alunni in una classe che ne contiene 30, un maestro solo e un bidello part-time. Scherzi a parte.... che bel lavoro fanno queste suore! Vi ricordiamo e... per favore, vi rivogliamo qui!
RispondiEliminaUn abbraccio. Sergio e Marcella
dopo una mattinata come questa, passata praticamente tutta a cercar di spiegare a due teste di legno che studiare è un PRIVILEGIO e non un diritto ereditario....ho una voglia irrefrenabile di scappare via! Un abbraccio alle suore e un grazie per il loro meraviglioso lavoro!
RispondiEliminavi penso
fra
Mi associo al commento di Francesca e domani leggerò in classe alcuni passi delle vostre preziosissime lettere di martedì e di ieri. Grazie per le vostre toccanti parole che ci fanno riflettere non poco e per il bellissimo tramonto . Un abbraccio anche a queste meravigliose suore. Graziella
RispondiEliminaE' giusto che tutti coloro che operano in quei posti siano orgogliosi dell'immenso lavoro fatto e che abbiano voglia di mostrarvi le loro conquiste; l'istruzione è imoprtante in qualsiasi contesto sociale e lo è a maggior ragione in un Paese che ha ancora tanto cammino da fare. Bello anche per noi aver preso coscienza di realtà che abbiamo più volte immaginato,ma racconate da voi e dalle vostre foto assumono tutto un altro valore. Vi aspettiamo..ci sentiamo già un po' orfani....
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