venerdì 6 settembre 2019

Carissimi tutti

anche questa sera siamo arrivati a destinazione. Il posto, trovato su internet, si è rivelato ambivalente. Da un lato, il posto è bellissimo, solo in parte aperto al pubblico e con una vista sul fiume Okavango che divide la Namibia dall'Angola. Dall'altra parte, non potendo accettare valuta estera come pagamento, ci siamo ritrovati inizialmente con sole due tende con quattro posti e gli altri tre ad aggiustarsi con le nostre tende. Ho detto "inizialemente" perchè, dopo cena, preso un po' dalla vergogna, il custode ci ha dato la stanza che avevamo prenotato senza dirlo al grande Boss. Così adesso ci ritroviamo tutti nel grande alloggio che avevamo prenotato insieme alle due tende.
Ma andiamo con calma e riprendiamo dall'inizio mattinata.
Dopo aver fatto una buona colazione all'inglese con salsiccia, uova strapazzate e pane e marmellata, siamo ripartiti verso la destinazione di oggi. Sapevamo che sarebbe stata una tappa non molto impegnativa per quanto riguarda la guida ma contrassegnata dal caldo e dagli imprevisti che sulle strade africane ci possono sempre essere.
Infatti, dopo poco più di un centinaio di chilometri, non fermandoci effettivamente ad un posto di blocco ma alzando solamente la mano per salutare, siamo stati fermati dalla polizia e minacciati di una multa che sapeva del paradosso. Oltre al mancato Stop sulla riga segnata sull'asfalto, ad un attento esame del mezzo risultava che anche i tre passeggeri posteriori non avevano le cinture di sicurezza. Questa voleva dire una muta di ben 8000 dollari namibiani. Dato che un dollaro USA vale 14 dollari numibiani, la cifra era parecchio alta non solo per i parametri africani.
Dopo una lunga chiacchierata dove è intervenuto anche Paolo per impietosire il poliziotto, siamo riusciti a farla franca senza dover pagare la multa e senza dover ringraziare il poliziotto con una mancia.
Dopo una sosta a Rundu per il rifornimento e un buon caffè, ci siamo rimessi in viaggio. Dopo aver attraversato un parco naturale con un limite di velocità agli 80km/h a causa di possibili attraversamenti di elefanti e antilopi, il problema sono stati gli attraversamenti delle capre e delle vacche che pascolano lungo la strada.
L'attenzione non è mai abbastanza. Infatti, Luca rallentando per un attraversamento di vacche riceveva una cornata al livello del manubrio e solo la buona sorte ha fatto sì che non cadesse lui con Paolo dietro.
Tutto bene ciò che finisce bene.
Siamo arrivati al campaggio contenti di aver compiuto anche quest'oggi la nostra tappa.
Passando vicino ai fiumi si notano diverse fattorie moderne con mezzi di irrigazione di ultima generazione che producono in grandi quantità cereali e altri prodotti alimentari. Ci si chiede dove vanno a finire queste produzioni e che impatto possono avere sull'agricoltura locale che a pochi centinaia di metri di distanza coltiva ancora con metodi tradizionali e che, tranne un miracolo, non potrà mai arrivare a competere con quei mezzi e con quelle produzioni. Tra l'altro l'acqua viene pompata dai fiumi che diminuiscono sempre di più la loro portata con danni non solo alla popolazione umana ma anche a quella animale.
Anche queste sono le contraddizioni del nostro mondo che dalle nostre parti non si notano troppo ma che in questi paesi diventano molto evidenti.
Chissà cosa si può fare. Ma il vederlo fa sì che non si possa più fare finta di non sapere.
Adesso andiamo a dormire dopo una cena da campeggiatori.
A domani e buona notte a tutti











2 commenti:

  1. Ciao don Claudio e luca......da falicetto vi seguo��������

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  2. Ciao a tutti voi da Marmora. Vi seguiamo sul blog e, ci spiace molto per i problemi alle moto. Vi esortiamo a prendere il tutto con filosofia ed a raggiungere la vostra destinazione. Con i vostri racconti ci date un po' di calore, cosa che in questo mese di settembre è venuto a mancare. Sulle cime di Elva possiamo scorgere la prima neve.Un grande abbraccio

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