Carissimi tutti
Come poter conservare anche solo gli sguardi di tutte le
persone che abbiamo incontrato in questo viaggio o anche solo di questa giornata?
Sicuramente ci accompagneranno nelle nostre giornate e ci verranno in mente nei
momenti in cui meno ce lo aspetteremo. Come dice qualcuno: quando hai visto qualcosa
o incrociato lo sguardo di qualcuno, non potrai mai più far finta di non aver
visto e di non conoscere. Questo sarà sicuramente il primo regalo di questo
viaggio.
Anche quest’oggi, questo paese che è un continente ci ha
stupito nel bene come nel caos. Le realtà che abbiamo visitato e che in parte
già conoscevamo ci appaiono sempre più delle perle, quasi un mondo impossibile
all’interno di una realtà tutta diversa. Una volta usciti dalle mura delle scuole
o delle comunità delle suore ti sembra di entrare in un mondo completamente
diverso, dove l’arte dell’arrangiarsi non è solo la regola, ma sembra essere l’unico
modo di vivere o forse di sopravvivere. Ciò che colpisce è che però tutto vada
avanti; come, non si riesce a capire; sembra sempre in un bilico precario,
sempre sull’orlo di sprofondare tutto nel caos e nella violenza più totale, ma
comunque va avanti. Anche questo, forse, è il miracolo della vita.
Questa mattina, dopo una notte passata in compagnia dell’apostolo
Mutombo che ha predicato la distruzione dei falsi altari fino alle 5 del
mattino a dei decibel indescrivibili, siamo andati a fare visita alla scuola di
Selembao. Lì quattro anni fa avevamo seguito un progetto per finire un padiglione
della scuola e avevamo lasciato la macchina. È stato commovente vedere l’auto
che avevamo regalato venirci a prendere a Limete per accompagnarci a Selembao.
Ormai la macchina, grazie agli adesivi, viene chiamata dalle suore e dai
ragazzi “Sogni dei bambini”.
La scuola ha fatto grandi progressi anche grazie ad un finanziamento
ricevuto dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha permesso di costruire
altre sale e far raggiungere il numero di 700 alunni. Un bel traguardo! Adesso
la scuola parte dalla materna e arriva fino alla media secondaria. Sempre di
più una perla in mezzo ad un quartiere che ci è sembrato sempre lo stesso se non
peggiore almeno per quanto riguarda le strade e la pulizia delle vie.
L’accoglienza delle suore e con loro dei ragazzi è stata
commovente. Alcuni ragazzi insieme alle suore si sono ricordati dello scambio
di lettere e disegni con i ragazzi delle elementari di Sampeyre In classi molto
numerose la disciplina militaresca è d’obbligo e colpiva come tutti gli alunni
al nostro entrare in classe si alzassero tutti in piedi per salutare e dare il
benvenuto agli amici venuti dall’Italia.
Il pomeriggio è stato un cominciare ad organizzare la traversata
del fiume e il preparare ciò che è da portare e ciò che è da lasciare.
Domani, forse andremo al porto per iniziare le pratiche della
partenza. Speriamo che sia più veloce di quella di quattro anni fa perché altrimenti
rischiamo nuovamente di passare la giornata in dogana. Vi racconteremo
Adesso siamo riuniti sotto il portico delle suore a sorseggiare
il resto del Pastis portato da Roberto. Non potremo portare con noi troppe cose
quindi l’alcool portato dall’Italia lo finiamo qui.
A domani.
Un abbraccio
I frutti di Kimuenza. Ortaggi km 0. Sostentamento delle comunità |
La macchina del 2014 in perfette condizioni... |
Ora ce ne sono due |
Noci per olio di palma |
Selembao |
Reggerà? |
qui la chiesa rende... |
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