martedì 17 settembre 2019


Carissimi tutti

Come poter conservare anche solo gli sguardi di tutte le persone che abbiamo incontrato in questo viaggio o anche solo di questa giornata? Sicuramente ci accompagneranno nelle nostre giornate e ci verranno in mente nei momenti in cui meno ce lo aspetteremo. Come dice qualcuno: quando hai visto qualcosa o incrociato lo sguardo di qualcuno, non potrai mai più far finta di non aver visto e di non conoscere. Questo sarà sicuramente il primo regalo di questo viaggio.
Anche quest’oggi, questo paese che è un continente ci ha stupito nel bene come nel caos. Le realtà che abbiamo visitato e che in parte già conoscevamo ci appaiono sempre più delle perle, quasi un mondo impossibile all’interno di una realtà tutta diversa. Una volta usciti dalle mura delle scuole o delle comunità delle suore ti sembra di entrare in un mondo completamente diverso, dove l’arte dell’arrangiarsi non è solo la regola, ma sembra essere l’unico modo di vivere o forse di sopravvivere. Ciò che colpisce è che però tutto vada avanti; come, non si riesce a capire; sembra sempre in un bilico precario, sempre sull’orlo di sprofondare tutto nel caos e nella violenza più totale, ma comunque va avanti. Anche questo, forse, è il miracolo della vita.
Questa mattina, dopo una notte passata in compagnia dell’apostolo Mutombo che ha predicato la distruzione dei falsi altari fino alle 5 del mattino a dei decibel indescrivibili, siamo andati a fare visita alla scuola di Selembao. Lì quattro anni fa avevamo seguito un progetto per finire un padiglione della scuola e avevamo lasciato la macchina. È stato commovente vedere l’auto che avevamo regalato venirci a prendere a Limete per accompagnarci a Selembao. Ormai la macchina, grazie agli adesivi, viene chiamata dalle suore e dai ragazzi “Sogni dei bambini”.
La scuola ha fatto grandi progressi anche grazie ad un finanziamento ricevuto dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha permesso di costruire altre sale e far raggiungere il numero di 700 alunni. Un bel traguardo! Adesso la scuola parte dalla materna e arriva fino alla media secondaria. Sempre di più una perla in mezzo ad un quartiere che ci è sembrato sempre lo stesso se non peggiore almeno per quanto riguarda le strade e la pulizia delle vie.
L’accoglienza delle suore e con loro dei ragazzi è stata commovente. Alcuni ragazzi insieme alle suore si sono ricordati dello scambio di lettere e disegni con i ragazzi delle elementari di Sampeyre In classi molto numerose la disciplina militaresca è d’obbligo e colpiva come tutti gli alunni al nostro entrare in classe si alzassero tutti in piedi per salutare e dare il benvenuto agli amici venuti dall’Italia.
Il pomeriggio è stato un cominciare ad organizzare la traversata del fiume e il preparare ciò che è da portare e ciò che è da lasciare.
Domani, forse andremo al porto per iniziare le pratiche della partenza. Speriamo che sia più veloce di quella di quattro anni fa perché altrimenti rischiamo nuovamente di passare la giornata in dogana. Vi racconteremo
Adesso siamo riuniti sotto il portico delle suore a sorseggiare il resto del Pastis portato da Roberto. Non potremo portare con noi troppe cose quindi l’alcool portato dall’Italia lo finiamo qui.
A domani.
Un abbraccio

I frutti di Kimuenza. Ortaggi km 0. Sostentamento delle comunità

La macchina del 2014 in perfette condizioni...

Ora ce ne sono due


Noci per olio di palma



Selembao


Reggerà?



qui la chiesa rende...



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